domenica 10 novembre 2019

Riviste di videogiochi in Italia... a chi non mancano?

Non intendo fare torto a Game Machine, ancora, orgogliosamente, in edicola. Che io sappia, è l'unica che ancora resiste. Fu fondata nel 1988. All'epoca si occupava di computer a 16 bit, Amiga e Atari, per poi passare prioritariamente al pc nel 1990. 

A partire dal numero 72 nel febbraio 1995, la rivista fu pubblicata in due edizioni: normale e con allegato. Inizialmente quest'ultimo consisteva di uno o due CD-ROM chiamato silver disk contenente demo di videogiochi e altro software; dal numero 111 i dischi diventano sempre due.

Possiamo dire che la fine della maggior parte delle fanzine per giochi, nel nostro Paese, sia coincisa con il tramonto dello strapotere del pc come macchina da gioco, a favore delle consolle. 

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Insomma, io ricordo le varie Computer + videogiochi (Editoriale Jackson) fino al 1995. Game Power, della Studio Vit e Il Mio Castello Editore. Giochi per il mio Computer, dal 1997 al settembre 2012 di Sprea Editori. Zeta, dal 1991 al 2001. E la rivista PC Ultra della Play Press, diventata poi Game Republic dal 1999 al 2015. 

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Gente come me, ha iniziato a conoscere il mondo dei videogiochi, provenienti soprattutto da Stati Uniti, Gran  Bretagna e Giappone, grazie a queste decine di redattori e disegnatori, che ringrazio con grande affetto.


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I loro eredi sono oggi gli Youtuber che pubblicano contenuti e storie sul Tubo. Un giorno ne parlerò in maniera approfondita e fin da oggi, chi vuole rilasciare un commento che pubblicherò su questo blog, si faccia avanti.

La storia si ripete sempre. Enjoy! 


TGM 369

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