venerdì 20 settembre 2019

Se questo è un Diario, se questo è un Videogamer

E allora, eccomi arrivato alla Fine, il mio personale The End. Ne ho viste, e giocate, di tutti i colori, fin da piccolo. Ricordo il Vic 20 (ne parleremo,  tranquilli, di queste forme di paleo-giochi), ricordo il Commodore 64, poi l'Amiga, e infine i 386 e i 486. 

Le consolle, devo dire, le ho sempre apprezzate di meno, da quando utilizzai per la prima volta un mouse. Ma sono gusti. Lo sapete bene che oggi, parlare di videogiochi significa parlare di consolle. E sti cazzi, ne parleremo. Come ne parlarono, riluttanti, anche le riviste che leggevo e leggo. Ricordi di una vita. 

Oggi, superato il mezzo secolo, mi fanno tenerezza e anche un po' spavento. Il problema è che non ci vogliamo rassegnare alla vita che se ne sta andando. E ancora sticazzi. 

Se avete giocato, se vorrete ricordare, se insomma mi sopporterete, allora avete l'occasione di accompagnarmi in questo diario. Ricorderò quel che ho vissuto e anche quel che sto vivendo. Ma ricordate: qui si parla di cose serie: qui si parla di GIOCO.

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