venerdì 11 febbraio 2022

Una lavagnetta nel Draghistan

 

Ricordo Urbino, per aver studiato in quella bellissima cittadina, abitata da persone semplici, laboriose e molto oneste e concrete. Come l'operato dei due gestori del locale interessato dalle visite di una polizia che sta deragliando. Ragazzi in divisa, non continuate a deludermi. Avete giurato sulla Carta e non sulla carta igienica propagandata dal Draghismo. 

La gente che occupa le istituzioni del Draghistan sta complottando anche contro la vostra libertà e contro il diritto a vivere sereni e liberi dei vostri figlioli.

Stiamo scivolando in una pandemia del ragionamento, una malattia della visione di un mondo fatto di regole sempre più somiglianti agli editti di una dittatura. Possibile che non ve ne rendete conto?

La lotta sarà durissima, e non sappiamo se basteranno elezioni sempre meno libere a determinarne l'esito. Io non ho dubbio su chi non votare: chi appoggia il Draghistan.

Dalla mia tana da sorcio non vaccinato continuo a osservare  una società impazzita che vuole distinguere tra possessori di un permesso statale per vivere e chi lo rifiuta. Molta gente si sta adeguando, dimenticando che la libertà è sempre un fatto collettivo e mai una caratteristica individuale. 

Potete avere buone disponibilità, oppure un amore che vi illumina l'esistenza. Se accettate le imposizioni di un regime stolto e rozzo come questo che domina in Italia, riuscirete a farvi avvelenare qualunque cosa bella e buona state vivendo. Se state già male, starete peggio.

Il fiato puzzolente del Dragone riesce a far morire ciò che è vivo e verdeggiante.

Oggi non ce la faccio a parlarvi di videogame, dopo aver visto il filmato che segue. State attenti perché è vero che il sonno della ragione genera mostri. A questo punta il Dragone: a vincere la nostra ragione, a indebolirla e minarla con provvedimenti infausti e assurdi.

Non cedere, non indietreggiare di un millimetro, serve a restare in equilibrio, a non perdere la luce di un paradiso che dovrà tornare a illuminare le nostre esistenze, in questa vita o in un'altra. Senza libertà, tutto questo non sarà mai possibile. Nelle gabbie si muore o al limite si riesce a sopravvivere. La felicità è sempre lì fuori.

 

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