lunedì 28 marzo 2022

Talmente perfette da apparire irreali

 Ho atteso un po' prima di postare una riflessione del genere. In effetti, il grandemente brutto si sposa spesso, nelle reazioni immediate, con il sublime e bello. Restiamo a guardare senza renderci perfettamente conto di quanto ci si para davanti agli occhi. Potrei definire irreale anche il video che potete vedere qui sotto, condiviso da una pagina di Youtube. Mostra alcune bellezze femminili sfilare in bikini, talmente, all'apparenza, perfette da potersi definire irreali. 

Non fanno parte della realtà comune, dove, tra l'altro, tra poco ripiomberemo (per modo di dire, perché io mi sposto pochissimo dalla mia tana da sorcio) nelle spiagge e nelle località dove, facendo caldo, alcune bellezze sfoggiano la propria fisicità.

Qualcuno scrive che potrebbe trattarsi anche di alieni. In effetti, si dice spesso che la perfezione non sia di questo mondo.

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Dal punto di vista psichico e mentale, potete trovare tutta l'imperfezione possibile, invece, in Parlamento, dove non si fa di certo economia in tal senso, ovviamente salvando debitamente le rare eccezioni.

Tra i videogame più noti che hanno incentrato la loro trama sulla bellezza, possiamo trovare alcune avventure e qualche puzzles come Prune, un gioco per Android del 2015, sviluppato da Joel McDonald che parla di bellezza in senso filosofico. Nei videogame, le donne sono o bellissime e crudeli o estremamente fragili. 

In The Last of Us 2, il controverso seguito del bellissimo capostipite, la bellezza femminile è invece rivolta verso sé stessa, all'interno di un mondo devastato dall'orrore zombie e dalla barbarie.

 

Quando le donne erano preda degli uomini, almeno nei videogame, Playboy, the mansion, nel 2005, ci ha dimostrato, con grande ironia, come fare conquiste e trasformare la passione per la bellezza femminile in un affare economico. 

Si partiva dal dover instaurare la propria esistenza da vero playboy; in seguito, dopo aver raggiunto la ricchezza tramite la notorietà, si doveva invitare il maggior numero di bellissime donne nella propria villa, con il compito di tenere viva la pubblicazione cartacea e quindi translare la alla realtà e viceversa le bellissime da sogno. Insomma, una vita agiata sessualmente in ogni senso.

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Una delle belle nei videogame è la protagonista della saga platform Lara Croft, rievocata da alcune attrici al top della forma fisica anche nel cinema. Una specie di Indiana Jones femminile e molto attraente, fatta apposta per attirare gli sguardi dei videogiocatori che si dice siano in massima parte maschietti in vena di esplorazioni del mondo femminile fin nei più reconditi recessi... ehm...

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Comunque, per non sbagliarsi, nel 2016 la rivista Playboy premiò le migliori tette del mondo dei videogiochi. Tette immaginarie, che dalla mente stravolta dei creatori di videogame, entravano direttamente nella fantasia affamata dei lettori della celebre rivista. Una specie di mutua cessione di elementi da erotismo molto immaginario.

 

L'immagine che vedete è presa da Wikipedia e mostra alcune delle gentili ospiti della Mansion nel 2016. Non si capisce per quale motivo presso le confessioni religiose USA, queste immagini possano suscitare discredito morale. Io ci vedo solo bellezza e sorrisi, ma forse sbaglio io.

Non vorrei che il problema della bellezza colpisse soltanto chi è costretto a vederla negli altri e non nel proprio specchio. Devo dire che ho superato da molti anni questo dilemma almeno personalmente. 

Amo le bellissime donne, le adoro,  e il mio poster preferito ne sa qualcosa. 

Non ne so molto, a dire il vero, e spesso passano con una velocità impressionante dalla mia personale visione a campi visivi sempre più lontani ma ho realizzato che questo loro comportamento sfuggente sia colpa mia e non loro, dopo un accurato e doloroso travaglio fin dalla mia adolescenza quando non capivo per quale strano motivo la mia adorata prof di biologia non ricambiasse la mia delirante passione per lei. 

Confermo, anche anni dopo, se mai dovesse leggere queste note strampalate, che fosse passione sincera, vera e totalmente bruciante per quanto rispettosa.

Ricordo di aver sfiorato l'infarto del miocardio mentre ero alla lavagna e costei ebbe l'istinto di accavallare le gambe che vedevo sotto la cattedra. Uno dei momenti di maggior coinvolgimento erotico della mia esistenza. 

Non posso condividerlo su questo blog se non con le sterili parole scritte ma nella mia memoria resterà fintanto che potrò richiamarla a me.

Questa donna era un' insegnante di circa 29 anni, alta oltre la media, sempre vestita con maglioni vaporosi e gonne lunghe, uno schianto di donna veramente esistente, probabilmente umana almeno quanto me che ne avevo 16 di anni. 

Dire che ne fossi innamorato, è dir poco. Anche allora, la legge proibiva accuratamente contatti di un certo tipo tra minorenni e maggiorenni. L'amore platonico, però, nessuna legge potrà mai proibirlo e io amo quella donna da allora. Amo la figura che ho nella memoria di lei, che oggi dovrebbe contare 72 primavere.

Cosa può importare, al tempo e a noi stessi, quando la bellezza diventa un ricordo? Cosa può significare se l'abbiamo, quasi sempre, soltanto sfiorata con lo sguardo? 

Dobbiamo rispettarla proprio perché potrebbe far parte di noi comunque, anche se non siamo belli per nulla. Cosa sia la realtà, che definiamo oggettiva, dimenticando che è vera e reale anche la nostra memoria, la nostra fantasia, inclusi i sogni più spinti, e persino i videogame... 

Nel momento in cui accoglieremo e accetteremo la sua essenza vera e profonda, la sua esistenza persino qui,  in questo mondo fatto di fango e di sassi, allora potremo celebrarla veramente così com'è e forse, finalmente, farà parte anche delle nostre vite. Se così non sarà, se non altro ci siamo rifatti gli occhi, occhiali e binocoli il che non è poco comunque. Internet in questo è imbattibile e mi viene il sospetto che sia stata creata apposta e non per scopi militari come sostengono certi complottisti. Magari, sono davvero i Pleiadiani che vogliono farsi pubblicità gratis...

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