venerdì 18 marzo 2022

Due chiacchiere su Dying Light 2 e Trophymanager.

 

L'estate sta affacciandosi dietro una primavera molto timida di suo (se non ricordo male, arriva verso il 21 marzo). Le Elite amiche di zio Dragone Volante ci stanno riempiendo la capoccia delle bombe in Ucraina dopo avercela riempita con virus, siringhe e ospedali al collasso. Tra poco ci sottoporranno al razionamento di riscaldamento, pane e companatico (poi non ditemi che questo non è un blog utile: faccio più informazione io che l'Ansia).

Tranquilli: io raziono da una vita e sono ancora qui con la voglia di giocare e recensire. Sempre con il permesso del mio amato poster. Anche perché mia moglie, trivaccinata, dice di sentirsi male e non mi si cag... ehm, fila neanche.  

Triste e depressa, passa la vita tra prescrizioni, pasticche, medici (neanche bellocci) e si lamenta di stare sempre peggio anche con l'umore. Se le dico che io che non mi sono mai fatto un tampone nè una siringata e tantomeno scaricato app come Immuni e Nazi Pass sto benone, diventa una iena. Ora capite perché amo un poster.

 

Devo fare outing almeno con voi e spiattellare qui le mie miserie, in una piazza virtuale. Se andassi in piazza, a Roma, a dire ste cose come facevano in Gran Bretagna qualche annetto fa nei parchi, avrei qualche problema di più. La gente ti guarda male se ti apri troppo e non solo il fatidico impermeabile, come dicono gli esibizionisti. 

Devo anche fare ammenda. A me il gameplay di Dying Light 2 non convince eppure la storia è affascinante. Io recensisco solo giochi gratuiti per vocazione, ormai, ma talvolta devo accennarvi i fenomeni ludici maggiori perché altrimenti finirete con il non cagarmi nemmemo voi che tutto sommato non mi avete sposato. E quindi non saprete mai cosa vi siete persi.

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Il gioco in questione ha una storia veramente bella. Gli sviluppatori hanno semplificato un po' troppo il pericolo zombesco e infatti il nostro Pellegrino se ne va tranquillamente in giro anche di notte, cosa che assolutamente non faceva durante il primo, fatidico, episodio.  Sarebbe come se il Satana di Doom, quello con i bazooka al posto delle braccia, fosse tipo da farsi affettare dalla motosega. A lui, per morire, bastava in effetti grattarsi il naso. Nei giochi, queste cose, non devono passare.

Eppure, combattimenti, dialoghi, le vicende narrate e le missioni sono affascinanti, non c'è che dire. Ve lo dovevo perché le incongruenze narrate nell'altra recensione, le confermo, ma non rovinano irrimediabilmente il prodotto. Diciamo che lo inquinano un po'.

Oltre a questo, dato che sono in vena di outing, vi confesso che mi sta venendo l'ennesimo esaurimento nervoso per colpa di un browser game che adoro: Trophymanager. La mia squadra milita ancora in Seconda Divisione inglese ma sembra la Roma di Mourinho. I giocatori che acquisto diventano dei brocchi storici. 

Prendete la Juventus, la dannata ma vincente Vecchia Signora. Prese i migliori giocatori con il desiderio di vincere la Champions da cui, invece, viene costantemente buttata fuori. Ragazzi, il Villareal è settimo in Liga, come la Roma in Serie A. Ebbene, la Juve se la è masticata la mia, povera, Rometta, ma si è fatta giustiziare dal Villareal. Voglio dire che quando gira male, prima o poi le prendi anche dalle squadre meno forti, diciamo con un sottile eufemismo. 

Almeno in casa tua, cioè in Italia, vinci però scudetti a ripetizione. Una piccola consolazione, te la prendi o no? La Rometta ovviamente, no. Se prende un tizio, strapagandolo, diventa un brocco o almeno un giocatore qualunque. Prova a vincere qualcosa così...

La mia squadra di Trophymanager vive lo stesso incubo. Prendo gente che segna a raffica e diventa anemica. I miei stopper, dalle skill titaniche, sembrano Madame di San Vincenzo (che saluto rispettosamente) con gli attaccanti avversari. I miei portieri prendono camomilla e non thè negli spogliatoi.  Non c'è nulla da fare.

E allora, come in ogni gioco che si rispetti, cambio completamente strategia. Mi è accaduto anche in Doom2, ma l'ho spuntata io, alla fine. L'ho giocato per otto anni, comunque. Ecco per quale motivo bisogna iniziare a giocare da giovani.

 

Ho visto eredi ai funerali piangere perché il caro estinto non aveva terminato la visione delle chilometriche novelle che trasmettono in Argentina, Brasile, Giappone e anche nel nostro amato Draghistan. Con il tempo gli attori sono cambiati per il semplice fatto che le loro vite sono più corte delle serie stesse, ma gli spettatori vivono e muoiono con lo stesso problema di fondo: come cavolo si fa a vedere il finale di una trasmissione che dura più della vita media biologica? Nessuno scienziato se ne occupa, nessun filosofo ha mai dato una risposta e quindi penso si tratti di un quesito alla mia portata. 

Nel frattempo, devo risolvere la questione Trophymanager. Il gioco è bellissimo ma afflitto da una difficoltà mostruosa e quindi, cambiare tutto come vi suggerisco di fare in frangenti similari e pure con le ragazze se ancora avete voglia di impegnarvi con le suddette, mostruose, difficoltà, può servire. Le italiane, poi, non le batte nessuno da questo punto di vista. E non mi dite che se le puppa tutte Silvio perché la balla non regge più se non altro per motivi di anzianità di servizio.

Ora che governano tutti insieme alla luce del fatidico Dragone Volante, sta frottola non la mormorano nemmeno quelli del Partito Dementi a cui ora va bene pure il gentile Brunettolo ministro.

Voi fate come me. Cambiate strategia. Pensate lateralmente. Più difficile da dirsi che da farsi. Vi lascio con il fiato sospeso perché mi serve almeno una stagione per dimostrare il nuovo modo di giocare. Quando arrivo in Prima Divisione, vi faccio sapere. Una stagione dura tre mesi, insomma meno di una telenovela. Se nel frattempo, muoio, troverò il modo di postare l'aggiornamento tramite un medium.

 

Nel frattempo è capace che esce anche il terzo romanzo della trilogia dei Rettiliani, su Amazon, per mezzo della fatidica tastiera di Marco Caruso, il miglior scrittore di fantascienza contemporaneo.  Fate ancora in tempo a leggervi i primi due romanzi: cliccate sulle copertine e ve li potrete scaricare per un prezzo inferiore a un caffè al bar. Provate e mi ringrazierete. 

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