sabato 5 giugno 2021

Chiedo la grazia per i lavoratori italiani

 Da questo piccolo e probabilmente inutile blog, sento di avere un dovere morale e quindi inviare una supplica a chi può ascoltarla.

Le cosiddette morti bianche non occupano nemmeno le prime pagine dei giornali, al contrario delle performance vaccinali o i problemi sentimentali di una o l'altra soubrette.

Nel frattempo, assisto al riuscito tentativo di ridare il vitalizio a chiunque si sieda, o abbia seduto, al Senato o alla Camera, dato che può anche essere condannato ma l'importante è  che svariate migliaia di euro rifluiscano nelle sue tasche. Non mi va neppure di schifarmi, lo so benissimo che trattasi di casta. 

Vedo anche che neppure i peggiori e più turpi delitti riescono a tenere in galera un signore che è arrivato a sciogliere un piccoletto nell'acido e ha ucciso decine di persone. 25 anni di carcere bastano per punire una persona simile anzi per rieducarla, pardon. 

Eppure tanta generosità non si usa con chi rischia la pelle quotidianamente lavorando. Ho conosciuto personalmente gente che è crepata poco prima di arrivare a 60 o poco dopo i 65, dopo aver fatto 35-40 anni di lavoro nei posti più svariati, del pubblico o del privato, indifferentemente. Esiste la malattia che falcidia persone che superano i 50 anni e sono molte. 

La cosiddetta speranza di vita riguarda più che altro gli ultra 70enni che hanno potuto usufruire, all'epoca, dei fatidici 14 anni e sei mesi di lavoro per ottenere il pensionamento con il regime contributivo. Lavorare, infatti, non nobilita l'uomo, anzi nuoce alla sua salute. Dovremo rassegnarci a questo assunto.

Anche persone licenziate a 50 anni, neppure da esodati,  per colpa della Fornero si sono ritrovati in mezzo a una strada anche con 30 anni di contributi versati, senza poter vedere la pensione. Al contrario, misura giusta per quanto criticata da certi benpensanti, viene erogato il reddito di cittadinanza anche a chi non ha mai lavorato.

Ormai, arresi i sindacati, finiti i partiti che difendevano chi lavora (se non sbaglio, il PCI è morto nel 1991) non resta che l'istituto della grazia.

Con gli stessi criteri, chiedo la grazia per chiunque abbia raggiunto il 60^ anno di età e per chiunque abbia maturato i 35 anni di versamenti contributivi di poter ricevere la pensione, anche di cittadinanza, e quindi poter respirare di nuovo, senza magari rischiare la vita e la salute lavorando.  

Tutto ciò a fronte di una disoccupazione giovanile che non si è mai vista e della denatalità conseguente anche alla carenza di giovani coppie che, come noto, sono in grado di generare figli, potendo lavorare. Una riscoperta utile a questo, derelitto e denatalizzato, Paese.

Ci voleva uno come me per chiedere la grazia per i lavoratori italiani, nessuno ci aveva mai pensato prima. Infatti, sono uno dei tanti che si è arreso dopo 35 anni di lavoro e vive dei propri risparmi in attesa di poter invecchiare come una mummia e vedere uno straccio di pensione di vecchiaia appunto. 

Che volete farci: non mi va d'invecchiare lavorando; preferisco invecchiare videogiocando. Questione di gusti.


Bambini davanti alla tv - PianetaMamma.it

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