sabato 2 aprile 2022

Roba da Draghistan

 

 

Tra il drammatico e il patetico, passando per il grottesco. Il Draghistan è il nostro momento di follia. L'ex Belpaese, ora in mano ai seguaci e agli adepti del Dragone Volante, molto amico dei Padri Statunitensi e dei Mormoni Elitari è infatti una sorta di teatrino dell'assurdo in Terra, e quindi come tale sarà ricordato nella Storia a venire. 

Mentre si preparano i futuri libri di testo con l'inclusione ufficiale del Draghistan tra i momenti di follia collettiva di un intero paese o territorio o colonia che sia, un piccolo vademecum riepilogativo è offerto gratuitamente da questo piccolo ma operoso blog, che diventerà certamente una manna dal cielo per i futuri storici. Io sarò ormai stato ritrovato mummificato sotto la mia collezione di vecchi cd della Play 1 ma il progresso umano forse, nelle postille molto in piccolo o nelle note a margine dei futuri libri di storia, potrà almeno ricordare l'indirizzo informatico del blog. Sai che soddisfazione.

Nel Draghistan, oggi, anno di grazia 2022: 

I sanitari italiani non possono lavorare nè accedere ai luoghi di lavoro dove sono stati regolarmente assunti se non si sottopongono alla vaccinazione di Stato: possono però essere sostituiti dai loro colleghi ucraini che i vaccini neanche sanno cosa siano. Draghistan docet.

Gli insegnanti che avrebbero l'obbligo altissimo e importantissimo di formare le nuove menti, possono riprendere servizio anche se non vaccinati ma non possono insegnare bensì essere collocati in altri servizi come archivi e segreteria dove notoriamente i virus si vergognano di entrare. Semplicemente geniale. Draghistan docet.

L'obbligo di vaccinazione per i cinquantenni, una vera novità in barba alla vecchia, cara, ormai obsoleta Costituzione, rimane ma i renitenti alla siringona statale potranno però andare a lavorare con la prova di un tampone negativo. I tempi cambiano ma i tamponi restano. Draghistan docet.

Per chi usufruisce dei pregiati servizi di bar, alberghi e ristoranti, al chiuso deve esibire il Nazi-Pass; all'aperto, anche se piove o nevica o cade la grandine dovranno essere serviti coloro che non lo esibiscono o non ce l'hanno, con grande gaudio del personale addetto. Negli alberghi si può entrare senza il Nazi Pass, forse per una convenzione con i virus apposita. Miracoli della diplomazia biologica. Draghistan docet.

 

Invece il virus rimane molto aggressivo per chiunque partecipa a festeggiamenti di matrimoni e compleanni, o comunioni dove continua a essere in vigore il Nazi pass severo, quello dove non si può evitare di bucarsi. Come pure nelle discoteche dove però si potrebbe togliere la mascherina mentre si balla. Non si capisce per quale strano motivo ma probabilmente i virus odiano il ballo e se vi tenete il bello o la bella guancia a guancia potete anche ringraziare la particolare romanticheria del Covidillo e sue mutazioni che si esimerà dal contagiarvi.

All'Estero o persino su altro pianeta dentro o fuori il nostro simpatico Sistema Solare, potrebbero anche pensare che nel Draghistan siamo tutti impazziti. Invece, no: è l'innegabile fantasia italiana, che ci ha resi famosi e un po' disprezzati in tutto il mondo, che abbiamo esportato con i film di Totò e Alberto Sordi, tra la commedia e la farsa, con l'imbarazzo dei vari drammi che talvolta circondano i palcoscenici dove si ride e si applaude.

 

Questo circo chiamato Draghistan ha purtroppo incluso le tante vittime di un siero magico imposto con forza di legge che purtroppo ha protetto, non immunizzato ma anche ucciso e reso invalidi i più sfortunati. Si chiamano effetti collaterali.

A costoro va il mio pensiero contrito e commosso. A quanti hanno perso lavoro e retribuzione va il mio plauso per aver resistito a un'imposizione assurda e illegale. Nel mio privato, li avevo fanculizzati già un po' prima e chi legge questo bloggherello lo sa bene. Merito di quel genio assoluto incarnato dalla dolcissima Fornarina, oggi non a caso consulente del governo in carica nel Draghistan. A tutti voi, dedico questa hit, sperando che non vi riguardi mai se pure avete ceduto alla vergognosa imposizione. Una cosa è certa: non dimenticheremo.


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