domenica 2 maggio 2021

Domande epocali: la vita è tutta questione di Fedez?

 Post necessariamente semi-serio. Con tutti i guai che abbiamo, i notiziari non trovano di meglio che occuparsi della polemica tra un artista e un politico (forse esagerando la portata dei termini) sulla questione dei gay. 

Premetto che per me vale il vecchio motto. Vivi e lascia vivere.  La gente può fare quel che vuole ma a un metro da me (citazione dei Nuovi Cedrini) e quindi per me tutti sono uguali. 

Io faccio quel che posso, cioè nulla. Sono a secco, quindi posso giudicare, o meglio non giudicare, gli altri con grande serenità. La sessualità per me appartiene al passato perché essere sposato da 30 anni significa aver appeso qualsiasi profilattico al chiodo. 


 

Amo mia moglie, non ci posso far nulla. Anche quella specie di manichino che pensa a tutto e tutti fuorché a me, come è diventata dopo la menopausa, non ci posso far nulla anche qui.

Mi piace la patata in umido ma devo pur sopravvivere e nei miei pressi, di coltivazioni simili, non se ne vedono. Se pensate che io sia una specie di nerd, seppellito da mezzo quintale di confezioni dvd di videogiochi, siete quasi nel giusto.  Mi consolo con i cereali sotto forma di farinacei, e tiro avanti.

Comodo? Giusto? Appropriato? Non lo so ma nemmeno mi pongo il problema: tanto chi vive alla moda, tipo politici al governo e artisti sulla breccia, ne fa e ne dice peggio di Carlo in Francia, quindi, posso sopravvolare come dicevano in un vecchio programma satirico RAI.  

Vivo all'interno di un videogioco molto meglio che in questo mondo, lo sapete già. Se non altro, nella programmazione di un simile programma, di logica (informatica e non) se ne trova. Provate voi a trovarne altrettanta nel mondo cosiddetto reale e realista. 

Esistono altri eremiti digitali e un giorno ne parleremo, tutti uniti dalla stessa consapevolezza di base. Altrimenti, se non v'interessa, beccatevi Mamma RAI e amen.

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