La farsa del voto e la comica dei commenti

 

Quegli allegri pagliacci che compongono la nostra classe politica sono particolarmente divertenti nei commenti post -farsa che, periodicamente, divulgano dopo le elezioni. Stavolta, al gente li ha lasciati quasi da soli, con la metà degli elettori che al posto del voto ha inviato alla politica una bella pernacchia. E c'è chi festeggia. Questo dovrebbe farci capire in che disgraziate mani stiamo. 

In questo paesotto devastato da una pressione fiscale insopportabile, ammorbato da leggine e provvedimenti demenziali (l'ultima nefandezza, il Green Pass viene addirittura esaltato come la ragione della ripresa; ma quale ripresa, ma dove?), messo in ginocchio dalla pandemia, non ci dimentichiamo che abbiamo visto una maggioranza politica che si è fatta eleggere con programmi puntualmente mandati alle ortiche per adorare il Dragone Volante. 

Se prendi per il culo una persona, difficilmente ti ridarà fiducia.

 

Qualcuno si sorprende che i Cinquepalle stiano scomparendo. Dovevano cambiare il mondo e invece il mondo ha cambiato loro, peggiorandoli di brutto. Mi spiegate come mai non sono spariti prima?

Vedete che ci casco pure io. Come si fa a commentare quel che si è depositato nel water?  Siamo a questi livelli.

Se avessero soltanto un po' di pudore, se ne andrebbero a casa. Tra l'altro, a casa si sta bene. 

Come dice Burioncino, si può vedere Netflix. Che pena mi fate. quanto guardo questa gente,  il mio ego si risolleva da una serie di cadute abissali.

Molto meglio di un esercito di psichiatri.

Solo che, passata la sbornia di auto-compiacimento, poi questi maramaldi restano lì a fare danni. Danni collaterali. 

 

Forse, un giorno mi risveglierò dall'incubo. spero di risvegliarmi nel paradiso degli arabi, con le vergini che ballano vicino a fiumi di latte e miele. Nei miei fiumi, inquinati, scorre birra fresca ma sono dettagli. 

Torno a videogiocare. 

 

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