Per quale motivo rischio di finire a Silent Hill anch'io.

  

 

Avete potuto elaborare il post precedente per quasi 24 ore. Bene. Ora posso sciorinarvi i motivi che mi spingono ad avere timore di Silent Hill e del suo carico immaginario di orrori (immaginario, non tanto) per il mio futuro. Sì, in questo post parlo di me e di quei pochi che dovessero trovarsi nelle mie condizioni e che,  come me, rischiano di finire a Silent Hill e dintorni.

 

Schematicamente, vi elenco i problemi che potrebbero portarmi ben presto nella poco ridente e vivibile cittadina americana, ovunque essa effettivamente si trovi. 

SILENT HILL COME CALAMITA PER SFIGATI. Come i personaggi di Silent Hill, io ho perso qualcosa e ho un passato sepolto nel mio inconscio. Questo mi atterrisce. Talvolta, sogno persino donne che danzano nude prima di provocarmi ulteriormente i sensi tramite il tocco fisico per sedurmi. Un sogno appunto.

 Amo da una vita un poster e questo potrebbe interessare l'Ordine degli Psichiatri,  me ne rendo conto, perché nella mia gioventù sono stato sedotto e neppure abbandonato, perché non le ho mai nemmeno viste di persona,  tre donne che ho amato senza alcun ritegno e pure senza alcuna protezione perché acquistare profilattici quando si immagina un rapporto, mi sembrava lievemente esagerato.

 Ammetto, e faccio pubblica ammenda, di aver amato e di amare ancora queste tre donne: Edvide Fenech, Concita de Gregorio e Michelle Hunziker. Le ultime due nei succinti panni di tal Roberta che propagandava biancheria femminile. Sono state, queste tre meravigliose creature, il tormento dei miei anni giovanili e persino degli anni molto meno giovanili. 

 

Della prima, l'immarcescibile Fenech, conservo nel mio studio un poster che ne riprende i momenti salienti della sua incredibile bellezza manifestati nelle pose di scena. Roba da infarto. Quel poster costituisce il centro immaginifico del mio erotismo e della grande ammirazione che ho per la femminilità. Quando lo guardo, e ricordo certi memorabili film (riguardatevi, e sospirate, Cattivi Pensieri con la regia del compianto Ugo Tognazzi), sono solo con lei e l'amo senza limiti. Essa non lo sa e soprattutto non c'è ma questo è un particolare molto trascurabile. 

Ho anche una collezione di immagini tratte da internet delle pose artistiche del personaggio che noi poveri e sbavanti italiani chiamavano Roberta. Una tizia che girava in mutande e si fermava nei cartelloni cittadini. Ha provocato incidenti stradali, penso anche innamoramenti immediati e fulminanti. Provate a  dire alla vostra assicurazione che siete andati a centrare un semafono perché vedevate una signora in mutande e vediamo se non vi prende un fulmine. Roberta, o meglio il suo Lato B, è stato, ed è, ancora, uno dei miei tormenti. 

Qualcuno potrebbe accusarmi di non essere adeguato ai tempi di oggi. Non è colpa mia se qualche bella ragazza, le mutande non le indossa nemmeno. Mi dicono, quelli belli e bravi, che tale evenienza si verifichi spesso. Se lo dite voi... 

 

LA MIA ECONOMIA SI ADEGUA AGLI SCENARI DI SILEN HILL. - Vedete che Silenti Hill, sia nella dimensione fisica che in quella parallela è praticamente in rovina. Tutto cade a pezzi ed è degno di una povertà assoluta. Io non è che vivo proprio così ma se gli sponsor proseguono nella loro discutibile politica di evitare di finanziare il mio blog, forse, la spettrale cittadina mi accoglierà presto anche per questo motivo. 

Ragazzi, io scrivo ma voi non pagate e questo mi pone parecchi problemi. L'ottimo scrittore del quale quasi sempre suggerisco le mirabili opere narrative, vive più o meno come me. Non posso prendermela con lui. Infatti, ha giocato prima con grande piacere, poi con enorme preoccupazione, la saga della Konami anche lui. Se nella prossima Silent Hill ci incontrate, nei panni di qualche mostro contorto o di qualche zombie che cammina come un tavolino stregato, ora sapete per quali motivi. 

 

LA SOCIETA' SI STA CONFORMANDO A SILENT HILL. Non vorrei che la stimabilissima On. Segre se la prenda anche con me, che non c'entro nulla con la politica italiana anzi la subisco fin dalla nascita. Non è che l'attuale regime sanitario somigli al nazismo, fascismo, stalinismo insomma l'ismo più tremendo che possiate ricordare. Somiglia a Silent Hill o meglio agli ospedali di Silent Hill e alle sue infermiere che, a parte la minigonna, erano leggermente pericolose e decadenti e brandivano coltelli insanguinati. 

 

 

Utilizzare una patente statale per rielaborare la vita sociale ed economica della gente, poi, è peggio persino delle cause che hanno spopolato Silent Hill ma anche questo non vorrei che scuotesse la stimabilissima On. Segre che giustamente ricorda gli orrori dei campi di concentramento. Io che conosco molto meglio la spettrale cittadina americana, infatti, non ho bisogno di citare Auschwitz-Birkenau e le malefatte naziste per tremare. 

 

A proposito di Nazi-Pass. A noi, 1984, ci fa un baffo. E se incontro, nella dimensione parallela, il buon Orwell, gli riderò in faccia. Oppure, citi per violazione di copyright il Dragone Volante. Ieri, ripensando alle mie miserie, consideravo di non essere vaccinato e di non essere laureato. La mia personale condizione sta decadendo e tra poco finitò davvero in miseria. Oggi sono laureati e probabilmente vaccinati postini, vigili urbani, operatori ecologici, commesse della Conad. Gli altri hanno infatti perso lavoro o retribuzione a causa del simpatico Nazi-Pass, che di Green o di verde non ha proprio nulla. Non so gli operai perché ho chiesto a Landini e non mi ha saputo rispondere a parte che lui vaccinerebbe tutti e tutto. 

Mi resta qualche colf straniera che forse può esibire qualche diploma non riconosciuto in Italia. Insomma voglio dire che davanti a un possessore di laurea e di Nazi-Pass, io sono un miserabile reietto già oggi. Non ho ulteriormente bisogno di campi di detenzione stile Fema o Nazi-style che dir si voglia. 

 

IO SONO FORSE GIA' A SILENT HILL. Ve lo confesso, ho molte volte questa sensazione. Vi spiego.  Mia moglie non mi cag... ehm, non mi fila neanche. Dice che sono un fallito e che non le piaccio più. Ora, datosi che non ha alcun punto di contatto (qui dovete credermi sulla parola) con i miei miti giovanili erotici e neanche con i miti erotici delle generazioni attuali e dato che la mia signora non gira come a carnevale non indossando minigonne alte come le sottane, e nemmeno le mutande di Roberta, temo che il problema sia reale, altro che spettrale. Se una signora ormai alle soglie della senilità nemmeno mi guarda, io forse sono già nella  citata e poco ridente cittadina USA. In effetti, mi prendono per spettro tutte le femmine, dai quindici ai novanta, che incontro. Se qualcuna di loro, non lo fa, se lo tiene per sé e non ho dati su questo. Mi sta venendo un dubbio se gli spettri siano loro o sia io. O entrambi. 

Gli spettri, poi, girano qui da me senza ritegno. La già citata Roberta con le sue mutande e altre, simili, fantasie sconnesse, popolano i miei sogni, i miei incubi e riempiono il mio hard-disk. Il mio profilo psicologico, poi, non ha nulla da invidiare ai più sconvolti protagonisti della saga di Konami. Come loro, peraltro, da buon vegetariano, rischio pure difinire in fondo alla catena alimentare e questo rende nervosi. 

 

Ero, fino a poco tempo fa, nella terribile necessità di scegliere se inocularmi un siero fatto con le cellule di feti abortiti oppure duellare contro il Covidillo a mani nude. Ditemi se questo è normale o se sono già nelle vicinanze nebbiose di Silent Hill. A proposito, ho risolto il problema, come molti animali davanti al pericolo, restando fermo e non facendo niente. Quando sono depresso, mi curo con un piatto di tagliatelle variamente condite, in bianco o al rosso. Antidepressivo preferito: vino bianco dei Castelli Romani. Per ora, funziona. Sono uno spettro sano. Sembrerà incredibile e antiscientifico, ma non mi serve un tampone per dimostrarlo a me stesso. 

Piccolo inciso: vorrei sapere come cavolo siamo sopravvissuti, dalla Glaciazione in poi, senza tamponi sanitari allargati alle masse anche inurbane se serve. E soprattutto senza sentire i consigli di Locatelli dalla tele.

Ora, non posso fare nulla se non chiudermi in casa senza Nazi-Pass. Nei ristoranti, mi è capitato ieri sera, mi emarginano già ora dentro un recinto all'aperto con le stufe per mangiare e le giovani cameriere si coprono il viso con le mascherine di modo che io non possa neppure fissarne le fattezze. Che cacchio ci vado a fare nei ristoranti? 

 

Passo la mia vita a giocare al computer e alla Play, come ordina il santissimo e chiarissimo Burioni, attirandomi persino le reprimende dei filosofi e dei benpensanti di altro genere e cultura. Ultimamente, se la prendono con i No-Vax, coi No-Pass e con i giocatori di Playstation, fateci caso. Ci hanno già identificato, schedato e confinato. Quanto passerà prima di inviarci a domicilio mostri che si contorcono armati come un macellaio impazzito e che pretendono di inocularci a ogni costo? Senza contare che il termine inoculare mi ricorda qualcosa di non propriamente desiderabile e piacevole. 

 Persino l'ex ministro Castelli ha recentemente dichiarato di ritenersi un morto che cammina dopo aver ricevuto il magico siero vivifico. Il Papa, che Bassetti lo benedica, distribuisce vaccini ai poveri. Tra l'altro, nel frattempo, giuro, nella Sala Nervi, in Vaticano, il Cristo che risorge ha la faccia da serpente. Guardate certe schermate di gioco di Silent Hill e la situazione descritta non cambia granché. 

 

Io mi ritengo un probabilissimo cittadino di Silent Hill, ve lo confesso, già ora. Non è che io posso giocare a uno dei capitoli della saga. Al contrario, è Silent Hill che gioca con me. Vorrei sapere se ne parlano in qualche recensione. Me ne farei una ragione ma non ho effettuato variazioni di residenza verso un videogame. 

Scusate, ma ora Edvige mi chiama dal poster. Forse, vuole il caffè della mattina.