lunedì 17 ottobre 2022

I vostri lamenti esistenziali mandateli a Fata Melona: ci penserà lei?

 

Urge raccontarvi un'altra favoletta. non ditemi che vi annoio perché ne ascoltate, dai politici, di peggiori da sempre. 

C'era una volta un reame stregato chiamato Draghistan. Era appunto dominato da un dragaccio cattivo, accusato in passato di essere un vile affarista; ne combinò, ancora una volta, di ogni colore proprio per questo. Intanto continuando a deprimere l'economia interna con provvedimenti che definire idioti era poco, per esempio prendendosela con i renitenti alla siringa di stato per confinarli agli arresti domiciliari e senza retribuzione (uno dei tanti modi per abbassare il PIL).  

Il dragaccio non era solo, lo aiutavano noti medici di corte e persino tanti pennivendoli. Senza contare i servi della gleba che facevano finta di sparlare in parlatoio. Insomma, una bella cricca. 

Mentre si elevavano i lamenti da tutto il Draghistan, e la gente soffriva, cosa ti fa il dragaccio cattivo? Ti inscena una bella guerra fatta allo Zar per conto dei Cowboy mmericani e in favore dei nazivendoli a Est della Triste Europappa. Il vero problema era che lo Zar mandava al Draghistan il gas a basso prezzo e invece i Cow-boy mmericani lo vendevano a quasi 10 volte tanto.

E dai altri lamenti dai poveri abitanti del Draghistan! Famiglie soffrivano, aziende chiudevano e i lamenti si sprecavano.

Come in ogni favola che si rispetti, uscì dalla politica tale Fata Melona che in politica c'era da non so quanto tempo, al soldo del Cavalier B. un tizio che pensava al pelo più che a ogni altra faccenduola, tranne il denaro. 

Amava la patata più di ogni altro ortaggio e se da questo punto di vista torto non si potrebbe darglielo (almeno da uno come me) qualche cuoco di magistratura ebbe frequentemente da ridire. Ma questa è un'altra storia, ormai quasi decrepita. Non a caso, il Cavalier B. tornò nel senatuccio a spron battuto del suo destriero. Cose da Draghistan appunto. Ma torniamo alla nostra fata.

 

Mentre dominava il dragaccio, essa faceva finta di opporsi. Furba come una volpe, la Fata Melona nel frattempo continuava a urlare che lei era amicona dei Cow-boy mmericani. Sorgeva un dilemma già allora: se una fata è nemica di un dragaccio ma amica di chi te lo manda tra capo e collo, come può, un giorno che vince le elezioni, togliertelo dal capo e anche dal collo? Mah... 

Comunque, arriviamo al giorno delle elezioni. Dovete sapere che chi vota nel Draghistan, da tempo ha dimostrato a tutto l'universo di non capire un tubo neppure se il tubo gli finisce puntualmente tra le natiche. Parlo civile perché questo bloggherello non è vietato ai minori. 

Infatti, anche stavolta gli elettori del Draghistan scambiarono cavoli per lanterne e chi ti votano se non la bellissima Fata Melona?

Ma la storia non finisce con la Fata Melona che sembra e dico sembra, andare al posto del dragaccio, con totale sconcerto del potentissimo Sir Mozzarella.

Il feroce Cavalier B. comincia a protestare perchè di fate da piazzare ce ne ha pure lui. Fata scaccia fata. Comunque, un governicchio lo faranno. Ecco perché è alla Fatona Melona che dovete inviare le lamentele e non certo al sempre più lontano dragaccio... qualcuno, mormorando come il Piave fece un tempo passato, sostiene che invece il dragaccio resterà in sella. Chi vivrà, o meglio soppravvivrà all'inverno, vedrà.

Io spero che tra le natiche del povero popolino del draghistan non finisca qualche supposta volante dello Zar.  Nottetempo, infatti, da soli 80 anni, i Cowboy mmericani piazzarono un bel bersaglio sull'intero Stivale. Capita, quando riempi uno stivale di basi e di missiletti anche tu. 

 

Insomma, Fata Melona di problemi ne avrà tanti ma tanti ma tanti. Lamentatevi con lei, lo merita. Meglio Fata Melona che Fata Bugiardona. 

N.B. L'autore, che davvero non trova di meglio da fare che dedicarvi queste riflessioni alle otto di mattina, dichiara di non aver sottoposto a maltrattamenti animali, personaggi e figure mitologiche in questo post descritti/e e nello specifico: draghi, fate, cow-boy, volpi, zar, cavalieri, destrieri. 

Per quanto riguarda cavoli e patate, invece se li pappa come da ricette comprese nella gastronomia nazionale. Di qualcosa si deve pur vivere. Per patate, in tal caso, si intende quelle trovate sotto la terra, sporche di terra. 

Sempre meglio chiarire, non si sa mai. Le patate differenti, quelle che immaginate tutti, me le sono pure dimenticate, ma anche questa è un'altra storia. 

   

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