lunedì 2 gennaio 2023

I disperati di fine lavoro

 


Non l'ho voluto chiamare pensionamento. il lavoro finisce quando ti ritiri o quando non c'è. Gente con i capelli bianchi che si trascina da mattina a sera sul posto di lavoro, che sia pubblico o privato, in attesa di andare in quiescenza con almeno 41 anni di contributi, se e quando bastano. 

Operai, cassiere, impiegati, infermieri, un esercito di prestatori d'opera che tirano la carretta con pochi spiccioli e ancora meno ne avranno dopo. Tranquilli, non cambierà niente nessuno. La Strega Fornarina ha agito per ordine dei mandanti dei pupazzi che malgovernano ora, e malgovernavano prima. 



Debito pubblico? La peggiore balla della nostra vita. Semplicemente, non esiste. Altrimenti ci avrebbero già pignorato le chiappe da una vita. I soldi si creano dal niente. Non sono grano o legno o acqua. Sono invenzioni umane. Come il Nazi-pass e le patenti. Chi ce le ha e chi no. Un modo per distribuire il potere a chi obbedisce. 

Vedete, anni fa ho pensato tutto questo e ho capito che la mia unica salvezza consisteva nello sfruttare le debolezze del sistema. Abbatterlo o contrastarlo non è possibile neppure tutti insieme: le peggiori rivoluzioni hanno sempre visto la stessa fine: si parte con una ribellione e si finisce peggio di prima. 

Io pensai che potevo cavarmela in un solo modo: lavorare mentre ero ancora in forze e risparmiare tutto quel che potevo mentre lavoravo. Arrivato a 58 anni, ormai non mi reggevo più in piedi. Non avevo scalato montagne: ero stato addetto in un grande archivio per 35 anni. Le articolazioni non mi sostenevano più e avevo altri problemi. Non ero invalido per la legge dei potenti. Non avevo scampo. Se mi ammalavo, non potevo neppure riposare perché ero sottoposto a sorveglianza medica. Le chiamano visite fiscali. 

Arrivò Strega Fornarina e dichiarò che avrei dovuto lavorare fino a 67 anni ovvero altri 9 anni. La lasciai sola con i suoi vaneggiamenti. Avevo messo da parte abbastanza per ritirarmi, considerando anche il trattamento di fine rapporto anche se il suo amichetto Uomo del Monte aveva deciso che avrei riscosso soltanto due anni dopo la fine del lavoro. Mi sono dimesso e amen. Libero come un aliante sul mare.



Avevo fatto la formica in un mondo di cicale per 35 anni ma ora potevo assaporare un minimo di libertà o liberazione se preferite. Badate bene: vivo alla grande, non mi manca nulla stando attento a quel che acquisto. Un altro grande vantaggio è nutrirsi senza dover comprare carne. Il sangue e la sofferenza degli altri animali costa più del pane ma io mi nutro di grano e prodotti della Terra, qualche formaggio in aggiunta. 

Avrò un altro aiuto tra 7 anni con una pensione di vecchiaia aumentata dei miei 35 anni di versamenti. Se esiste una morale in questa storia è la seguente: in un mondo di despoti e predoni, il risparmio rimane l'unico investimento veramente al sicuro. Dovete risparmiare dal primo giorno che guadagnate e senza pietà per voi stessi. Ricordate che arriverà la resa dei conti e dovrete essere in grado di reagire e sopravvivere. 200 euro al mese per 35 anni fa 84000 euro e vi basta fino alla pensione di vecchiaia. Iniziate da giovani e non ve ne pentirete. 

Per voi formichine ho pensato questo blog: abbiamo comunque il diritto di giocare con niente o pochissima spesa. io leggo cn pochi spiccioli le opere in questa libreria gestita da un amico. Cliccate sulla monella che vedete e potrete farlo anche voi. 



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