venerdì 10 gennaio 2025

Le formiche e chi le calpesta

 



Stavo pensando che nel Draghistan,  i servi sono peggio dei despoti stessi. Impresa non facile ma almeno i servi escono spesso allo scoperto: editorucci, pennivendoli, giornalai, salvando i poveri edicolanti che sofforono le pene dell'inferno cioè del Draghistan. 

Ho sentito la conferenza di Fata Melona e mi sono chiesto, ancora una volta, perché domande del tutto inappropriate non le rivolgessero anche al Dragone Volante che anzi, attendevano in piedi, da bravi soldatini, per plaudire senza neppure aver iniziato a sproloquiare come sua abitudine. 

Servi sciocchi quanto meno. Ora, devo dire che io quando cammino cerco di evitare le mille cacche che trovo sui marciapiedi di Roma. In campagna, le formiche non le vedo proprio ma se le vedo, non le calpesto perché rispetto la vita delle formiche. 



Sono soltanto indesiderate a casa mia, devo ammetterlo. Da vegetariano anarchico quale sono, rispetto gli animalo se loro rispettano me. Quindi se un insetto si immette da clandestino in casa mia, rischia una brutta fine. Ma le file ordinate delle care formichine io le salto a piè pari e lo fa anche Fata Melona. La quale ha mille difetti, a parer mio, ma una sola, grandissima dote: è molto meglio di tutti i suoi oppositori. Questa è la sua solidissima scusa esistenziale e gliela  riconosco. E lasciate stare le formiche a meno che non giocate a Half Life 2.

Questo maledetto Draghistan andrebbe depurato da tutte le terribili imperfezioni che lo assillano, devastando e avvelenando la vita dei poveri draghistani. Questo lavoro spetterebbe a noi, prima disertando completamente le urne funerarie che chiamano elettorali, poi facendo smettere ogni introito fiscale dato che l ostato ,qualsiasi stato ,se vuole la moneta se la stampa direttamente. E nel contempo faremmo finire anche la frottola colossale del debito pubblico. Ma i poveri draghistani sono come formiche: deboli, indecisi, convinti isolo dai loro doveri a marciare, lavorare e stare zitti. Non calpestateli, per pietà.



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