DISCONNESSO è un giovane e sublime cantante della scena romana.
24 anni ben spesi a studiare all'Università e a fare musica.
Senza perdere tempo, ecco le mie 5 domande per questo brillante ragazzo oltre la clip della sua nuova CATASTROFE ATOMICA.
- Come nasce DISCONNESSO?
- È un nome che mi porto dietro da anni. Diciamo che il concept del progetto si interfaccia con l'era che stiamo vivendo, l'era digitale. Il nome Disconnesso vuole esprimere questo senso di inadeguatezza nei confronti del mondo odierno.
- Come definiresti il tuo genere musicale?
- Ormai, da qualche anno, pubblicando musica mi sono accorto che il discorso importante è un altro: nel nostro paese, per quanto riguarda la musica, si riscontra una grave mancanza di libertà d'espressione; se non scrivi canzoni che possano rispecchiare i canoni editoriali delle grandi piattaforme musicali (come Spotify ma non solo...), la tua musica non gira e non puoi farti conoscere. Chissà di chi o cosa hanno paura?
- Comunque mi pare che il tuo sound abbia una nota di freschezza e di novità che magari altrove non si riscontra tanto facilmente...
- Sì e credo sia una buona cosa. Un artista si può definire tale nel momento in cui le proprie produzioni non presentano mai le stesse caratteristiche. Cerco infatti di rinnovare il sound e i testi in ogni canzone.
- Quindi, ciò che dici significa che il nostro paese è molto conformista in tema di canzoni popolari e non solo?
- Significa quel che ho detto prima: il sistema dell'industria musicale è forse il miglior specchio politico del paese, come accade in Italia, dove diverse libertà sono state violate.
- In definitiva, perché un mio lettore dovrebbe scaricare il tuo brano da Spotify?
- Se vogliono ascoltare una voce libera e sincera, sono i benvenuti, oppure possono tornare alle canzoni di tanti nipotini del regime, e mi riferisco soprattutto a quello politico-musicale.
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