Ho celebrato spesso la donna nei videogame. Un modo di amarla anche giocando. I modelli sono sempre relativi alla storia da raccontare, eppure quasi mai veritieri.
Gli esseri destinati a metterci al mondo, infatti, nella vita reale sono quasi sempre e quasi ovunque, emarginati, malmenati, violentati, spesso uccisi. Una cultura maschile che diventa violenza, ferocia, crudeltà proprio nei confornti di chi ha il compito di ospitare la vita nel proprio grembo.
Tra i molti delitti che possiamo disgraziatamente compiere, gli atti contro le donne sono tra i più esecrabili. Imporre il rapporto sessuale con la forza fa di noi un animale indegno e non certo un uomo superiore. Ci fa precipitare nella scala bestiale molto gradita ai demoniaco.
Qualcuno sostiene che il rapporto sessuale tra un maschio e una femmina illibata contenga in sè il germe della violenza ma non è così. Contiene solo il modo di riprodursi affidato alla nostra razza.
Siamo destinati a perpetuare la specie in quel modo. Vero è che la corrente ormonale maschile è estremamente potente e continua. Una sorta di inferno nelle vene che può produrre mostruosità.
Altri, prima di me, hanno toccato magistralmente questo argomento. A me interessa mettere in risalto la poesia della bellezza femminile e riportare a un sano erotismo lo scambio sessuale. In questo, forse i videogame potrebbero fare di più. Magari sul modello di Jenova Chen, lo sviluppatore cinese creatore di Flower.
La donna è un dea creatrice di vita da adorare. Questo dovrebbe essere il messaggio adato a ogni animo umano.
Non possiamo più ammettere il continuo femminicidio a cui assistiamo in Italia ma neanche gli stupri rituali presenti in altre culture. Questi crimini pesano sulla spiritualità e sulle vibrazioni interiori di tutti noi.
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Secondo le statistiche, l'Austria è il paese con maggiori femminicidi rispetto agli omicidi. Nel 2022, secondo i dati del Viminale, in italia si sono verificati già 125 femminicidi.
Fermiamo in ogni modo la violenza e soprattutto la violenza sulle donne di qualunque età. Dobbiarmo esaltarne il ruolo nella collettività, facilitare la loro missione creatrice e la loro innata dolcezza che sa consolare il bambino disperato ma anche l'uomo ferito.
Stiamo soltanto uccidendo la nostra parte femminile, prima ancora di ferire, stuprare o sopprimere la femminilità incarnata. Essere maschi è anche e soprattutto ricordare queste semplici verità. Essere virili significa capire cosa sia e in cosa consiste la femminilità, rispettandola.
Ecco per quale motivo nessuno è veramente solo, se ama in sé stesso chi desidera ardentemente avere. Altrimenti, deve bastare la normale compassione che fa di noi esseri umani a permettere di rispettare sempre e comunque una donna, donandole quel che lei desidera molto prima di quel che desideriamo noi.
La bestialità è solo un passo alle nostre spalle.
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