lunedì 10 novembre 2025

Ambarabaciccì AGCOM!

 


Ah, che bello, il Draghistan! Una se ne fa, e cento se ne pensano.

Io ve l'ho detto che il survival horror dal vivo che noi stiamo giocando riserva mille sorprese e anche diecimila trappolone.

Per esempio le famose autorità amministrative indipendenti. Ce ne sono per tutti i gusti.



Oggi parlo di quella che tutela le comunicazioni. Le tutela da chi? Boh. 

Intanto le tutela da noi tutti. Per esempio la rutilante AGCOM si è inventata il bavaglione per i cosiddetti influencer. Lo potete leggere e commentare a questo link Da oggi in poi scordiamoci la libertà di parola. Sì sono quelli che vorrebbero identficarci ogni volta che andiamo sui siti porno. Quelli legali, intendiamoci. Io sto evitando da quando ho una vicina di casa che si veste e si muove molto meglio di quel che mostra qualsiasi sito. Per ricordarmi come sono fatte le donne, mi basta quella.  


Comunque, torno ai perseguitati della Rete. Quelli che parlano a un po' tutti ma non dalla televisione bensì da Internet. Il regime del Draghistan ora teme questi personaggi e ce lo dice ben chiaro.

Ricapitoliamo. Per rincoglionirci alla grande basterebbe la televisione. Lì si straparla di continuo, ricordatevi il terrore pandemico diffuso a reti unificate ogni giorno, oppure la giaculatoria sullo zar cattivissimo,  o  ancora le fregnacce stratosferiche sul clima che cambierebbe a suon di anidride carbonica. Una fesseria dopo l'altra ma detta dal mainstream, cioè da chi gestisce la televisione e i giornali, diventa verità pura.

Semplice da capire. 


Bene, esiste anche Internet e una schiera di persone che è riuscita a farsi conoscere da altri umani tramite le connessioni chiamate dati che viaggiano sulla Rete. Che poi sono alternative a quelle del digitale terrestre su cui viaggiano i programmi e i proclami televisivi e le onde radio con le quali ci parlano dagli ormai sempre più rari apparecchi radiofonici. Sarebbe un bel coro ma internet gli dà proprio fastidio perchè è troppo demokratica. Quando scrivo democrazia mi scappa talvolta un k dalla tastiera. Devo farla controllare. 

Per esempio, questo misero bloggherello.  A parte il particolare che definirlo di successo, ci vuole una fantasia eccessiva per il pubblico medio e anche per me, spero pure per AGCOM. Anzi, posso stare tranquillo da questo punto di vista. 

Ma alla AGCOM Internet non piace. E gli mette il bavaglione. Non si potrà più esprimersi liberamente perchè si dovranno seguire le regole dichiarate in una delibera che appare come una legge non scritta dal parlamento. Ma che volete farci, ci siamo abituati a fare a meno della Costituzione, per esempio dell'articolo 21 che tutela la libera espressione di tutti i cittadini, e quindi che ce frega delle leggi scritte da quei pupazzoni che si agitano in parlamento? Basta mettere un altro paio di agenzie e le leggi le faranno automaticamente loro.

Dicono che i personaggi che compongono le autorità siano nominati dalla politica come se fosse una scusa. Se nominano dalla politica persino i rappresentanti della Commissione a capo di Madame Uèuè, capite bene cosa viene fuori da quel calderone.

Insomma, la democrazia è un mito ormai lontano. il popolo non decide niente ma viene deciso. E ora deve mettersi il bavaglio, non il bavaglino. Dopo la museruola chiamata mascherina ora tocca al bavaglio. Che tempi imbavagliati. 


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