giovedì 6 novembre 2025

Cultura e spettacoli nel Draghistan per me pari sono

 


Ovvero, fanno pietà. Mi pregio di condividere il filmato di cui sotto dato che un'immagine vale più di mille parole se poi si tratta di un filmato fanno circa un milione di parole. Ebbene, sarei un appassionato cultore di spettacoli e cultura nel Draghistan ma sono tristemente depresso e molto rotto, ma rotto di brutto nelle mie preziose gonadi.


E sono anche in disaccordo con l'unico scrittore che seguo di continuo e che potete seguire anche voi gratuitamente cliccando sul banner soprastante. Temo infatti che editoria di melma e produzioni cinematografiche di due volte melma facciano comunella e quindi rima due volte. Mi spiego: il mio amico scrittore pensa che ci sia una sola possibilità su mille che un suo romanzo possa divenire un film o dare vita a una serie televisiva. E ci starebbe se non fosse che, ne sono convinto, editori e produttori, una sola categoria siano. Il Draghistan è fatto così. In realtà non esiste nessuna possibilità che i suoi romanzi diventino produzioni filmiche.

Dunque, se non si può più frequentare una libreria sperando di trovare pubblicazioni di qualità, e se non si riesce più a vedere un film o una serie di qualità, probabilmente i due attori principali di questa brutta commedia sono d'accordo. 

In mezzo, ci sono io, utilizzatore finale, lettore e spettatore. Devo frequentare il sito di cui sopra per leggere oltre che andare a saccheggiare gli spazi di condivisione di libri gratis pieni di vecchie pubblicazioni per trovare qualcosa di buono. E la televisione non riesco più a vederla perchè oltre alla finta informazione di regime, ormai girano solo serie inguardabili e film deprimenti. Su internet, qualche vecchio, buon, film si trova ancora.

Credo che il Draghistan non voglia farci morire di paura ma bensì di sbadigli. E sto già sbadigliando senza neppure andare al cinema. Ecco il modo nel quale l'Agenda 2023 ci spianerà di brutto: facendoci morire di noia. 

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