I videogame simulano da sempre situazioni e drammi della vita, per esempio, la guerra. I giochi di guerra sono talmente abbondanti, nella categoria, che è impossibile rievocarli tutti. Forse, il primo in assoluto è stato 1942, videogame a scorrimento orizzontale uscito per Arcade, Amstrad CPC, Commodore 64, ZX Spectrum, NEC PC-8801, Nintendo Entertainment System, MSX, Game Boy Color, Windows Mobile, iOS, PlayChoice-10, Sharp X1, FM-7 nel dicembre 1984 per merito della giapponese Capcom.
Poi il genere si è ulteriormente differenziato tra strategici, sparatutto in prima e terza persona eccetera. Io ricordo la serie di Command e Conquer con qualche lagrimuccia di commozione.
Ho sempre, quindi, preferito la guerra fantascientifica e comunque ambientazioni futuristiche. Ora che la guerra si combatte davvero dalle parti di Ucraina, devo dire che, ancora una volta, preferisco i videogame. Non a caso è scoppiata dopo la cosiddetta pandemia e non sono del tutto certo che si tratti di un caso.
In ogni modo, le sorti della guerra si decidono nelle retrovie. Pertanto, senza i rifornimenti che arrivavano dalle industrie e dalla società civile, non credo che sarebbe esistita Stalingrado. Ma se la società civile è massacrata con bollette esorbitanti, non credo possa funzionare. Voi che ne dite?
A me sa tanto che la guerra la stanno portando le Elite a noi e di questo parla lo straordinario romanzo che potete leggere cliccando sulla copertina. Lo scrive un autore italiano. Non so se preferite il parmesan invece del parmigiano...
Nessun commento:
Posta un commento