lunedì 14 novembre 2022

Guerre per gioco

 


I videogame simulano da sempre situazioni e drammi della vita, per esempio, la guerra. I giochi di guerra sono talmente abbondanti, nella categoria, che è impossibile rievocarli tutti. Forse, il primo in assoluto è stato 1942, videogame a scorrimento orizzontale uscito per Arcade, Amstrad CPC, Commodore 64, ZX Spectrum, NEC PC-8801, Nintendo Entertainment System, MSX, Game Boy Color, Windows Mobile, iOS, PlayChoice-10, Sharp X1, FM-7 nel dicembre 1984 per merito della giapponese Capcom. 



Poi il genere si è ulteriormente differenziato tra strategici, sparatutto in prima e terza persona eccetera. Io ricordo la serie di Command e Conquer con qualche lagrimuccia di commozione. 

Ho sempre, quindi, preferito la guerra fantascientifica e comunque ambientazioni futuristiche. Ora che la guerra si combatte davvero dalle parti di Ucraina, devo dire che, ancora una volta, preferisco i videogame. Non a caso è scoppiata dopo la cosiddetta pandemia e non sono del tutto certo che si tratti di un caso. 


In ogni modo, le sorti della guerra si decidono nelle retrovie. Pertanto, senza i rifornimenti che arrivavano dalle industrie e dalla società civile, non credo che sarebbe esistita Stalingrado. Ma se la società civile è massacrata con bollette esorbitanti, non credo possa funzionare. Voi che ne dite? 

A me sa tanto che la guerra la stanno portando le Elite a noi e di questo parla lo straordinario romanzo che potete leggere cliccando sulla copertina. Lo scrive un autore italiano. Non so se preferite il parmesan invece del parmigiano... 


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