mercoledì 9 novembre 2022

Le alterne fortune di una fata

 

Cari amici e lettori, credo sia ora di una nuova favola. Dopo la Saga del Draghistan, l'ex Belpaese ancora Draghistan è governato da una fatarella che svolazza tra Roma e Ueuè, un posto assai pericoloso sospeso tra Bruxelles e Strasburgo, una specie di portale dimensionale.

 Fata Melona era di destra, un po' sovranista e nazionalista però sapete com'è: il fascino di Ueuè è talmente potente che una volta che andò a stringere mani in quel posto, prendendo anche tanti calci in quell'altro posto, la fatarella pensò bene di scordarsi le promesse elettorali e andare a scodinzolare di là.

 

 Intanto le navi che solcano il Mediterraneo, continueranno a solcarlo in santa pace perché così vuole il Califfo Soroso. E amen. 

Intanto le multe per i renitenti alla siringona resteranno e amen. 

 

Intanto i vecchi resteranno al lavoro e i giovani per strada, in attesa di un posto di lavoro. il vecchi ocapitale lo esige e le fate obbediscono.

E resteranno pure le ginuflessioni a Ueuè perché vanno di moda e perché il miele del vero potere è proprio lì. Le fate, per fare carriera, devono essere simpatiche al miele e non certo ai cardi spinosi di casa nostra. Il Draghistan è pur sempre terra cononizzata dai Cow-boy Mmericani e quelli comandano anche su Ueuè, altro che cetrioli. 

Questa favola ha una morale: se una fata in campagna elettorale urla ai quattro venti di essere atlantista, in realtà obbedirà sempre ai Comboy Mmericani. Gli elettori non li sente nessuno, nè a destra e tatomeno a sinistra. Fanno solo comodo durante la campagna (elettorale). In città, chi se ne fotte. 

VI PIACCIONO TANTO LE FANTASIE ELETTORALI CHE NON SI REALIZZANO MAI?

 L'INGANNO DEL DRAGO: Svelati gli ultimi misteri di [Marco Caruso]

 

PASSATE ALLA FANTASCIENZA VERA, VI COSTA MENO, SOLO 5 EURO!

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