martedì 1 novembre 2022

Meglio vivere di pixel?

 

Non so bene per quale motivo alcuni di voi leggano ancora questo blog. Non ho la pretesa di rendervi edotti delle nuove uscite, se non in rarissimi casi. Per esempio quando vi ho parlato dell'attesa di un nuovo episodio di Silent Hill per poi ritrovarci con un remake. 

Insomma, non mi occupo di novità sempre e comunque per due motivi: innanzitutto le novità, come le primizie, costano troppo care. Poi, se questo blog ha qualcosa a che fare con i ricordi, è giusto dare uno sguardo al passato. I giovani, diciamo quelli dai quindici ai venticinque, certi giochi non hanno potuto neanche conoscerli dato che ogni cinque-sei anni, zio Bill cambia sistemi operativi. 

In Giappone, facevano uscire console non retrocompatibili e l'effetto era uguale. Tanto, lo sappiamo: una parte della nostra vita è fatta di ricordi e tra questi campeggiano in larga misura videogiochi e film, ovvero tutto quel che si racconta tramite immagini. Poco c'entra la letteratura e la radio. 

Interpretiamo il mondo con le immagini, c'è poco da fare. Lo scrittore che spesso vi raccomando (giuro: non mi passa un euro ma solo le copie gratuite dei suoi libri) ne è consapevole. Quando gli chiedono come mai ha scelto di fare lo scrittore, in un mondo che legge sempre meno, lui risponde che è l'unica cosa che sa fare bene. Per me, è lo stesso: scrivere di videogame e videogiocare è l'unica cosa che so fare non bene ma in senso generale. 

Non pratico sport, non vado a donne, non lavoro: gioco. Un tempo mi avrebbero chiamato nerd, almeno in America. Talvolta la nostra esistenza è davvero connotata da figure negative, come ho dimostrato poco fa: vi ho confessato cosa non faccio. In realtà, al positivo, sono troppo malridotto per praticare sport, e comunque troppo pigro per andare a sudare in palestra; sono sposato e fidanzato con un poster, pertanto la mia vita sentimentale è piena; ho già lavorato per 36 anni e quindi ora mi godo non la pensione (grazie, Strega Fornarina) bensì i miei risparmi. Se ci pensate, come accadeva prima dell'istituzione dei sistemi previdenziali come li conosciamo oggi. Soltanto che allora non ti rubavano parte del reddito, promettendoti una pensione che non avresti percepito mai da vivo. 

Insomma, la mia vita si svolge più che altro durante l'alternanza tra schermo del personal computer o delle console e letto per dormire. L'unico luogo dove sono io, mi sento me stesso, non c'è nulla da fare.

Mi chiamarono sorcio da Play durante le persecuzioni del Draghistan. Ho letto le dichiarazioni di chi si straccia le vesti perché stanno riammettendo al servizio attivo i medici e i paramedici che non si sono voluti arrendere al vaccino. Eroi, come li definisce il Generale francese Chiristian Blanchon: in questo articolo sono riassunte le sue dichiarazioni.

Blanchon ha detto la verità. Abbiamo, noi no vax, incarnato una parte della gente che si è distinta con una fase di resistenza contro una maggioranza di desporti o servi di despoti. Le dittature hanno schiacciato l'opposizione interna con gli stessi metodi e persino il potere religioso che legava le pestilenze alle azioni delle povere streghe da bruciare sul rogo. Pensateci bene a quanto orrore sparge l'arroganza di chi vuole imporre la sua visione della vita.

Ho avuto il covidillo e ne sono uscito con medicine come antinfiammatori e antipiretici, mangiado vitamine come se non ci fosse un domani. Alla fine, un'influenza molto cattiva ma nulla di più. Non potevo pretendere di anticiparla con una sostanza di cui non sapevo nulla. E infatti, ci hanno appioppato il segreto militare per non descriverne la composizione. Era un vaccino armato, insomma. 

 

Se fossi un eroe sarei come l'eroe cantato da Caparezza. Prima di questa persecuzione ho resistito alle intemperanze del regime per una vita, uscendone sempre quasi illeso. Vi parlo di me non per egocentrismo ma perché so che in queste pagine molti di voi riconoscono le loro vite o parti di esse. 

La gente ha inventato il gioco forse perché si annoiava ma di certo perché la vita non bastava. La tecnologia ha poi permesso di aggiungervi i pixel, tutto qui. Come le spezie per la gastronomia.

Scrivo queste note più o meno inutili tra una partita e l'altra. Se state leggendo, grazie per la visita.

 In questo momento sono le undici di mattina, a Roma, c'è il sole ed io sono qui. Sto per testare un gioco gratuito scaricato da Steam. domani ve lo descrivo. Nulla di nuovo sotto il sole. A proposito, non temete: non è vero che le Play 5 sono già obsolete. Altrimenti, questo blog, scritto con una macchina che fa girare Win XP, non esisterebbe nemmeno.

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