giovedì 31 luglio 2025

Chi legge più ormai?

 


Su questo tema insiste spesso il mio scrittore preferito, Marco Caruso, che sul suo blog insiste nel regalare romanzi strepitosi a chiunque abbia la pazienza di scaricarli e leggerli. Un tempo, fino agli Anni 2000, c'era abbondanza di edicole e librerie, oggi devastate dai prezzi troppo alti e dall'incapacità di troppi editori. Rispetto alla mia infanzia, mi mancano soprattutto i fumetti ma anche le riviste d'informatica, scomparse dopo lo sviluppo di internet. 



Se da un parte la politica editoriale ha estinto le librerie, le edicole sono state spazzate via dalle tasse e dalle nuove abitudini della gente che preferisce guardare filmati su internet e in televisione piuttosto che leggere riviste e fumetti.


Tutti questi prodotti sono ormai roba per collezionisti. Qualcosa si trova ancora negli spazi per scambio di usato, che io uso da anni per scambiare pubblicazioni di ogni tipo e che almeno queste sfuggono all'ossessivo sguardo del fisco draghistano vampiro, una delle sciagure peggiori. 

Lo streaming a pagamento e non oltre a internet stanno spianando tutto. Molto lo riceviamo gratis o quasi e questo è un bene. Ma il resto del danno lo fa l'editoria soprattutto di grande livello che, ormai è fatto noto, il suo guadagno lo riceve dal sistema, draghistano ed europeo tramite contributi. 


Non sento lamentarsi folle e tanto meno la cosiddetta cultura draghistana che pensa ad altro. In fondo, la cultura è altra cosa e ormai sappiamo che insieme agli storici, i giornalisti sono intenti a raccontarci storie molto immaginarie. 

In fondo, alle Elite va bene così, dato che le proprietà dei grandi media è roba loro. Inoltre, molti giovani, leggendo questo post, fanno fatica a capire di cosa parlo e le immagini inserite nel post per loro non significano nulla. Prima che questo blog sparisca come molti altri, anch'io non trovo più molte ragioni per aggiornarlo. Mi leggete veramente in pochi e, perdonatemi, ma un canale sul Tubo proprio non mi va di aprirlo. Essere brutto, come esser passato di moda, è un ruolo come un altro e qualcuno dovrà pur interpretarlo, fino alla fine. 


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