lunedì 14 luglio 2025

Disdire abbonamenti è un piacere

 


Non posso essere contento dei vari abbonamenti un tempo stipulati.  Per seguire il calcio, o per lo streaming, tanto per fare un esempio. Infatti, ho provveduto a una serie di disdette. 

Non che si possa sempre giocare, ma ho potuto esprimere un po' di dubbi sulla validità di quanto proposto da alcuni servizi ai quali ormai siamo abbonati un po' tutti. Discorso differente per Prime dato che arriva gratis con gli acquisti fatti su Amazon.

 Il resto si trova sulla Rete gratis, Youtube in testa ma anche altri siti come Dailymotion. Si tratta, poi, dell'eterna lotta tra il pagamento e il gratuito che qui nel Draghistan sta diventando accanita. Paghiamo tutto troppo quel che è di vitale importanza, come cibo, vestiario e utenze: corrente elettrica e gas. Quindi, svago e divertimenti devono essere gratuiti, non c'è verso. Se ci rendono la vita impossibile con costi assurdi e tariffe esagerate, abbiamo modi molto semplici, legali e indolori per rendere quanto ricevuto e con gli interessi.


Anche leggere è diventato troppo caro. Da quando si è scoperto che gli editori, o almeno parte di essi, sono retribuiti da stato e Madame Uèuè, è venuta a crollare ogni idea e supposizione di meritocrazia in quel che pubblicano e quindi propongono alla clientela di librerie ed edicole. Anche in questo caso, meglio scambiarsi libri usati nei vari spazi che esistono in ogni città. La qualità generale specie nella narrativa, rimane scarsa ma almeno non si spende nulla. Poi ci sono libri scritti ma non pubblicati, quindi si deve cercare in internet, per esempio su questo blog, dove un amico scrittore regala le proprie opere. Non perdetevi soprattutto il romanzo Bagliori sul Bulicame.



Stanotte, dopo aver giocato a un paio di vecchi strategici, mi sono riletto il romanzo e merita davvero.  Poi, la televisione rilancia le solite notizie di guerre e massacri, tra il disinteresse quasi generale. Se qualcuno osa esprimere opinioni divergenti rispetto la visione cara al mainstream viene massacrato dialetticamente più o meno come accadeva a quanti osavano mettere in dubbio che solo il vaccino poteva salvarci dal covidillo. 

Ci facciamo fare di tutto, come all'epoca del Nazi-Pass, ma ci lamentiamo. Dimentichiamo spesso la più semplice, facile e indolore ricetta per eliminare di colpo quasi tutto il male che ci affligge: disdiciamoli,  questi tiranni che pretendono la nostra delega per farci del male. Delega che a ogni elezione gli regaliamo. Il problema è tutto lì: disdire quel che non ci piace. 

Poi, rimane il problema di quel che ci piace e non possiamo avere. Ma questa è veramente un'altra storia. 



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