Un paese colonizzato fin dalla fine della Seconda Guerra e invaso dai mercati tedeschi e francesi cosa potrebbe mai partorire se non un vero cesso da collocare nella ridente Liguria. Lo chiamano festival perché latrina viene male, lo capisco.
Musica? Non fatemi ridere. La musica è ritmo o melodia ma in Liguria vedremo o meglio vedrete stranezze, cose grottesche, forse oscenità ma di musica ce ne sarà pochissima. Quale musichetta suona il Draghistan se non una ballata funebre?
Un po' come i prodotti editoriali che, se non replicano successi stranieri, sfornano soltanto raccomandati e uomini di apparato partitico. Signori, il Draghistan è questo e non può che produrre le repliche delle schifezze che le Elite ci impongono senza freni. E di gente che canta cazzate ne abbiamo già tanta in parlamento, cosa volete che vadano a farci costoro nella ridente Liguria?
Stiamo decadendo e forse morendo. Senza ricambi generazionali sufficienti, cioè nuovi nati, rischiamo di morire. Il mio survival dal vivo dice questo mentre corro verso una salvezza impossibile. C'è poco da cantare e la cosa peggiore è l'indifferenza di giovani che dovrebbero costituire la spina dorsale di una rimonta che non si vede neppure con il binocolo. Anche perché i migliori se ne stanno andando via.
Gente quasi anziana come me può solo giocare e lamentarsi. Questo è il Draghistan dove adesso vorrebbero sentirci cantare. Grazie dei fiori.
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