Spesso scrivo sentendo musica. Spesso gioco ascoltando musica. Mi rilassa. Da un po' di tempo, dato che ne vedo e ne sento di tutti i colori, non riesco più tanto a giocare: sono un videogamer in crisi, più o meno. Forse sto invecchiando.
Mi capitano cose strane: per esempio, diventa bianca la barba e rimangono di colore scuro i capelli. Eppure sono un terrestre doc, ve lo giuro. fossi un pleiadiano, sarei bello. Fossi un marziano, sarei rosso.
Ero rosso da ragazzo perché il comunismo ci prometteva grandi spazi aperti e molto più comodi. Poi se li sono venduti a suon di dollari, quegli spazi mentre i cow-boy USA e getta ammazzavano il povero e coraggiosissimo Moro.
Oggi sono soltanto un libertario che annaspa qui nel Draghistan senza politica, senza speranze e senza figa. Porca l'oca. Lo so che non ve ne impippa un tubero dei miei guai ma questo è un diario e mi tocca parlarvene.
Per fortuna che sto rileggendo gratis sul blog di un amico La Terra invasa dai rettili, un romanzo meraviglioso che ho potuto leggere tempo fa tramite la pagina Amazon di questo scrittore italianissimo come me. Io leggo preferibilmente italiano, mentre voi vi limitate a comprare italiano nei supermercati. Già, io sono io e voi... pensatelo quel che siete o siete diventati, anche voi, persi qui nel Draghistan con me.
Beh, ritrovatevi e cliccate sulla bella monella qui sotto. L'unica che mi riscalda il cuore ora che anche Greta è scomparsa nel nulla del nulla del vento. Pure lei mi abbandona. Dev'essere una malattia. O forse no, come cantava costui. Ma se non è una malattia, cos'è?
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