Per i non romani, traduco: dedichiamoci all'agricoltura. Questo il titolo dell'ennesimo post che mi viene da scrivere oggi, dopo le lacrime per le vittime delle punturine statali. Qui, pur tristi e lagrimanti, tocca magnà e allora, visto che Madame Uèuè non demorde dalla sue manie green, damose all'agricoltura.
Che ce famo co tutta s'industria inquinante? Visto che il nucleare ci procura tante scorie pericolosissime e il solare serve al massimo per le caldaie condominiali, a sto punto, seguiamo la marea e riprendiamo a zappare in grande allegria. Sciurì sciurì de tutto l'anno. Basta con i prodotti dell'industria pensante, viva gli asini e abbasso gli autocarri. Viva le pianure inondate da biondo grano e abbasso quelle caxxo di ciminiere puzzolenti che ci inquinano la via Gluck fin da bambini (Celentano docet).
A proposito: ho provato a postare il bloggherello su X e mi dice: niet, fatti i caxxi tuoi, in sintesi. O X è inaccessibile oppure mi hanno bannato pure lì. Una mania, una malattia. E sti cazzi. Ho il ban sullo stomaco. Regà, ma fate quel che ve pare. A me, un piattone di pasta e ceci o pasta e patate, non me lo togliete. Combatterò con il mio forcone se ci provate. La pappa non si tocca.
NB. Qualcuno ha visto il mio amore, Greta la dolcissima verdolina della prima ora? Dove sei, Gretina mia? Chi ti impedisce di sfilar in tutta la tua meravigliosa apparenza? Aho, ma ndo stai?
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