lunedì 25 novembre 2024

Uno sparatutto in guerra e una bambola a cena.

 


Anni fa, girava la notizia che le truppe USA e getta stavano utilizzando uno sparatutto creato appositamente per allenarsi quando si sarebbero trovate a combattere nella realtà. Si diceva che questa idea fosse compresa nel progetto chiamato ARPANET. Se si chiamasse così o Pasquale, non importa proprio. 

Si diceva anche che i videogame più utilizzati, anche dai nostri soldatini, fossero Full Spectrum Warrior e Virtual Battle Space 3. Poi fu la volta di America's Army che era un videogame finanziato dal governo e prodotto dall'esercito direttamente. Dal produttore al consumatore, quindi. In seguito fu regalato a chiunque peraltro decretandone un buon successo. Ci trovate qualcosa di strano? Io no. 



I videogame fanno parte della vita e ve l'ho sempre detto e scritto. Anzi, secondo me la migliorano notevolmente. Sono un modo per allenare i riflessi e anche un rifugio. Non scomodate psichiatri, io li ho sempre utilizzati per lenire le mie nevrosi e guardate che me ne intendo. Si tratta di un'arte particolare, ovvero unire il gioco all'immaginazione in modo talmente evoluto da risolvere certi problemi anche pratici. 



Non mi chiedete a che punto siamo con la creazione di robot a uso sessuale perché quelli mi fanno paura. Pensate se si inceppano mentre si stia raggiungendo vette mai superate, ehm. Non mi andrebbe di dover chiamare il tecnico avendo le mutande abbassate, capitemi. Quindi, eviterei tali utilizzi, almeno personalmente. 



Se siete una signora potreste obiettare in modo che io comprendo e non ho bisogno di esplicarne le fasi. Certo che potete utilizzare alcuni giocattoli a batteria, se vi va di farlo. Ma per noi maschietti cambia la faccenda.

 Mi ricordo, da bambino, che vendevano bambolotte di plastica, voi mi capite. Beh, lo trovavo imbarazzante. Se una donna non mi rompe i timpani con le sue proteste e richieste assurde, sinceramente, non mi sembra normale. Le bambole, almeno quelle per adulti, non mi ricordo che parlassero. Eppoi, uscire a cena con una di loro poteva essere scomodo per ovvi motivi. E pensate a portarla in albergo. Come avrebbe reagito il portiere di notte? Tra l'altro la mia compagna del momento non avrebbe offerto alcuna resistenza a eventuali corteggiamenti da parte di altri. La plastica, si sa, è alquanto libertina e pronta a ogni uso. Si sarebbe saputo subito in giro e io avrei fatto la figura di uno che usciva con una bambola poco seria. 

Bisogna stare attenti, quindi, con i videogame 3D. La realtà è scomoda di suo e allora perché trasferire un videogame nella realtà virtuale? Io ho già idealizzato da tempo, la Regina degli Elfi e le faccio una corte continua. Non me ne faccio nulla se la vedo fatta di plastica anzi mi toglierebbe romanticismo. 

Se ai soldatini non disturba imbracciare il fucile dopo aver lasciato il joystick, problemi loro. Io non uccido gente normale ma solo demoni e non morti. Ognuno ha il suo stile, questa è la verità. La mia coscienza non ne soffre affatto. Lo vedete a cosa serve il gioco?


Sì, questa signorina è una bambola in senso pratico, non lato. Cioè è artificiale. Io ripeto sono contrario e non mi dite che si tratta di un colpo di fulmine perché non vi credo. E non potreste esservi già incontrati a una festa o a un party e nemmeno al compleanno di un'amica comune. Poi, se volete conoscerla, o peggio, acquistarla dal produttore, sono affari vostri. Lo so che la solitudine crea bambole oltre che mostri ma non mi pare comunque il caso. Poi sta roba costa, quindi riflettete. 

Nessun commento:

Posta un commento