giovedì 15 maggio 2025

Egli non canta, egli non scrive, egli non recita e noi paghiamo? Ma anche no.



 Il Draghistan è un paese incredibile. Riesce a farsi schiavo felice dei suoi persecutori, riesce a danneggiarsi con le sanzioni decise da altri e andando in fondo alle nequizie operate dal regime draghistano impedisce del tutto ai propri sudditi di realizzarsi persino artisticamente. 

Oggi voglio parlare di questo problema annoso del regime interno; ti impedisce del tutto qualunque progressione artistico-letteraria e vi spiego per quale motivo. Dopo aver attentamente studiato il caso di uno scrittore che mi ha fornito gratis libri incredibili, mi sono messo a pensare come diavolo sia possibile che non trovi uno straccio di editore piccolo, medio e tanto meno grande. Ma non basta.

In passato ho condiviso il video di un giovane cantante che ovviamente non trova un'etichetta. Potrei citarvi decine di pittori, attori, scultori  eccetera validissimi che non possono vivere del loro ingegno. E ora vi spiego per quale motivo.

Il regime interno deve vivere del consenso di qualcuno fidato. Questo qualcuno, poi, deve fare la propaganda che serve quando serve. Ecco per quale motivo vedete tanti musicisti, scrittori, cantanti andare in televisione a cantare la canzone che vuole il regime. Ne avete visto un esempio calzante è stato durante la pandemia quando si propagandava ogni momento di ogni giorno il miracoloso salva-vita statale dato a siringhe.

 Se pubblicassero me, io andrei in televisione a stramaledire Madame Uèuè, come ovvio che sia. Ve lo immaginate lo scandalo? oppure citerei i crimini compiuti da papi e loro lacchè. O ancora, direi che il regime del Draghistan è un ladro visto che invece che stamparsi i soldi che necessitano, ce li viene a prendere nelle tasche.   

Ora capite perché vedete straparlare tanti scrittori alla moda proprio in televisione? Fate come me, andate nelle poche librerie che ancora esistono e guardate montagne di libri invenduti, poi verificate se e quanto prendono dalla contribuzione pubblica quegli stessi editori.  



Insomma, non se ne scappa: il Draghistan è questo. Ma gli si ritorce contro. Io non acquisto libri da anni. Primo perché leggo le opere che mi piacciono su blog come quello che vi ho indicato prima. Poi perché prendo solo i libri offerti di seconda mano negli spazi di condivisione gratuita. Possono fare lo schifo che vogliono, i servi del Draghistan: non mi avranno mai. O mai più. Voi, se proprio volete ,fate pure come le pecore al pascolo. Oppure i puntaspilli quando proclameranno la prossima pandemia universale. 


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