I browser game sono una vera miniera e ci fanno compagnia più dei nostri stanchi e pedanti coniugi. Questa è una verità scomoda ma sentivo di doverla comunicare a voi lettori giocanti.
Ebbene, in questo periodo sono in rapporti a dir poco burrascosi con la mia signora che pare un urlatore degli Anni 60. Ve li ricordate quei cantanti? Non cantavano, urlavano nei microfoni. Fecero epoca, poi sparirono, almeno qui in Italia-Draghistan.
Oggi urla mia moglie. Mi danneggia le orecchie e allora la lascio urlare da sola e devo dire che ci riesce benissimo. Non ha particolari motivi per farlo, dev'essere rincoglionimento senile. Un bel guaio quello che acchiappa le mogli che invecchiano.
Non sono come il buon vino o i distillati pregiati. La vecchiaia toglie loro qualunque fascino, se mai l'avevano. La mia è stata una ragazza da copertina. Posso dire: bona come il pane. Oggi non è male ma è cambiata nell'umore e non si riconosce. La riconosco io dalle urla. Che devo dirvi, poveretti i nostri vicini. Come si sa, il silenzio è d'oro. Ma torniamo ai videogame.
Trophymanager è come la pensione che ancora non percepisco. Purtroppo, dimenticavo la festa del Primo Maggio. Io non sono più un lavoratore, sono anziano ma non prendo pensione viste le varie malie eseguite dalla Strega Fornarina nel Draghistan. Vorrei sapere cosa dovrei festeggiare.
Almeno, in Trophymanager la vecchiaia esiste solo per i calciatori ma non per il tecnico. Io invecchierò tra la C2 e la C1, lo sento. Mi mangiano in testa i giocatori umani più ricchi. Devo pur acquistare qualche asinello per tirare il carro della mia formazione, e allora procede a rilento lo sviluppo delle strutture e dello stadio. Se non divento ricco, non vado avanti: è il vero segreto di quel gioco. Scordatevi di reperire assi favolosi come Yamal nelle giovanili. Non funziona con quel gioco.
La mia giornata odierna è andata avanti così. Di solito dormo poco di notte dato che come potete immaginare dalle righe precedenti, il silenzio non mi aiuta a dormire. Alla mia età dovrei pure dormire meno, quindi non mi preoccupo. Essere un videogiocatore maturo (splendida parola per non dire vecchio) ha i suoi vantaggi. Per esempio, quando si sta svegli di notte per non farsi ammazzare dai demoni spaziali di Doom, si ha sempre la scusa pronta: che volete, io sono anziano e dormo poco. La mia collezione di giochi su supporto fisico mi fissa dalla libreria con grande disprezzo. Vorrebbero più attenzione ma il tempo per giocare diventa sempre di meno, notte a parte.
Ho dovuto ammainare il poster del quale sono stato fidanzato per qualche anno. Fa uno strano effetto ai ragazzi che vengono a consegnarmi la pizza che restano a fissarlo, un po' inebetiti. La Fenech era uno sballo vero e ora che ha qualche piccolo e innocente anno sulle spalle anche questa dea dello spettacolo e della bellezza femminile, delle sue pose di scena sono geloso. Devo dire di lei che è il mio amore più longevo e forse la mia signora potrebbe urlare anche per questo. Per esempio, sapere che la corteggiai perché me la ricordava. E potrebbe essere un bel complimento per lei.
La vecchiaia è una bruttissima bestia e parlo per me. La memoria è pure una bruttissima bestia ma non possiamo farne a meno. Ricordare com'era migliore questo, povero, Draghistan negli Anni 60 e 70 fa male ma devo pur comunicarlo a voi giovani, se lo siete nel leggere queste note. Vi hanno tolto molto e forse tutto di un posto che non è mai stato così tetro e inospitale come è oggi. Fino all'ingresso in quella gabbia di matti terrificante che è Madame Uèuè, qui si campicchiava niente male. Sapete com'è: una dittatura e anche due puoi sopportarle ma se diventano tre allora il gioco si fa duro, i duri cominciano a giocare e nasce il Draghistan, il mio survival horror dal vivo del quale vi parlo spesso. Tutto sommato, l'ultimo gioco che farò in vita mia.
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