mercoledì 28 maggio 2025

Videogame e televisione, che razza di pasticcio

 


The Last of Us è stato un giocone, a parer mio. Il suo seguito, The Last of Us 2, una ciofeca. Ora, leggo che anche i fruitori della riduzione televisiva delle due stagioni sono molto delusi dalla seconda. Io non ho visto nè la prima nè la seconda ma chissà per quale motivo, non ne sono sorpreso.


Un videogame è una sorta di film interattivo, quindi il film tratto da questo gioco lo sarà due volte. Fu così anche per Doom, e la sua deludente trasposizione cinematografica, nel 2005.  Gioco epocale e film debolissimo, tutto qui. 

Non esiste rapporto tra l'idea alla base di un videogame e un film che abbia lo stesso titolo, esattamente come il falso rapporto tra un romanzo e il film tratto da questa opera. Potrei farvi mille esempi. 


Insomma, si tratta di due opere distinte che nulla hanno a che fare l'una con l'altra. Se lo capiamo, non avremo mai delusioni. 

E poi, chi siamo, noi, per provare delusione di fronte alle cagate fatte da altri, se proprio noi stessi non sappiamo neppure scegliere con criterio? 

Io videogioco da anni e amo i videogame talvolta tra i meno amati dalla media dei giocatori, cosa devo farci?


Da lettore, invece, ho via via abbandonato librerie ed edicole in favore degli spazi di condivisione gratuita del libri e i libri rifiutati dagli editori come questo romanzo incredibile di Marco Caruso, Bagliori sul Bulicame che, non a caso, non troverete mai nelle librerie fighette e illuminate che magari continuate a frequentare per acquistare i libri decisi dall'editoria di regime. Insomma, per leggere bene, devo marginalizzare le mie letture e preferire gli autori marginalizzati dal regime.  La letteratura migliore si trova fuori dai circuiti editoriali, cosa ci posso fare?


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