Quesito fondamentale ma incompleto che mi frulla in mente da anni e devo pur parlarvene dato che questo è un diario. Tutti siamo schiavi di questo regime, che io definisco Draghistan, voi potete chiamarlo Serena o Pasquale, fate voi.
Un regime come una scatola cinese: sta dentro la Ue che è dentro le Elite mondiali, eccetera. Scatole dentro scatole. Beh, siamo nati qui e uscirne forse non sarà possibile. Forse era meglio non nascere ma questa è una storia che raccontarono gli gnostici e sono finiti molto male. Qualcuno dice che non sono finiti e comunque sopravvissero alle prime crociate con parecchi problemi. Una bella crociata non si nega a nessuno. Del resto, la Chiesa piace tanto, evidentemente il suo stile conquista.
Dunque, gioco quindi esisto. E sta bene. Ma dove esisto e per quale motivo? gioco nel Draghistan ma potrei fare di meglio? E la stessa industria dei videogame non fa parte delle grandi Elite globali? Ma certo. Per vedere se qualcuno o qualcosa ne fa parte, basta seguire la scia del denaro. E si sa che il mercato dei videogame è ricchissimo e collegato a cinema e televisione, talvolta letteratura, quella cara all'editoria di regime. Non si incazzino gli editori: se prendono soldi dal Draghistan, e sottolineo se, si meritano qualche pernacchiona ,vi pare?
Ma noi che amiamo videogiocare, siamo colpevoli di collaborazionismo con i potenti? Ma serto che sì: io, personalmente, è una vita che mi tocca collaborare con qualche potente e pure cattivo. E vengo a spiegarmi.
Pago tasse a un regime? Sì. Mi sono registrato al regime fin dalla nascita (o meglio mi hanno registrato al regime fin dalla nascita)? Ma certo che sì.
Ho forse creduto alla balla delle elezioni? Ma certo che sì, fino a 20 anni fa, più o meno.
Mi sono lasciato schiavizzare dal lavoro dipendente per circa 40 anni? Ma certo che sì. Potevo andarmene in montagna ,vivere in una baracca e coltivarmi l'orticello? Forse, ma non l'ho fatto.
Voglio dirvi che pur odiando il Draghistan, ci sono dentro fino al collo ,come quando si cade in una sabbia mobile, che puzza e fa schifo, ma dalla quale non si esce se non aiutati.
I dittatori veri sanno che i veri schiavi sono quelli che pretendono di esserlo e io ne faccio parte. Ma ho paura di loro e pure molta. Inoltre, le dittature non mi permettono di digerire bene, quindi di dormire bene e persino di cagare bene. Un disastro, insomma. Io contesto il Draghistan perché mi fa orrore e paura non perché sia un eroe. Gioco per non morire di noia e di paura, questa è la verità.
Sapeste quante cose mancano alla mia esistenza, una vera e propria collezione di desideri non esauditi mai e poi mai, neppure nei sogni. Non sono neppure buono, cerco di non esser cattivo. E quindi so di vivere in un grande survival horror, un gioco dal vivo che finirà con il game over della mia morte. e la qual cosa, forse, interesserà proprio soltanto a quelli che io non vorrei veder soffrire.
Videogiocando, non faccio male a nessuno. Vorrei un mondo libero e felice che non vedrò mai. Vorrei vedere gente goduriosa che mangia, beve e fa l'amore quando gli va. Vorrei che nessuno, uomo o animale, soffrisse e si rispettassero almeno gli alberi. Vorrei aver amato chi non ho mai neppure incontrato di persona e ho ritrovato in un poster.
In definitiva, io che videogioco, vorrei proprio sapere chi sta giocando con me. Se lo scopro, giuro che ve lo scrivo qui. Oh, poi, credo che vivere sia l'arte di trasformare un urlo in una risata. Beato chi ci riesce.
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