In questo bloggherello, vi ho sempre raccontato come cerco di sopravvivere qui nel Draghistan, dentro il gioco di ruolo, un survival horror, che il Draghistan ci offre gratis, un po' come fanno con certi giochi indie Epic e Steam.
Come dovrei considerare, altrimenti, la vita nel Draghistan che voi chiamate Italia o Repubblica Italiana? Si sta talmente male che noi vorremmo andarcene, eppure qui vengono turisti da ogni parte del mondo. Beh, mi pare una lieve contraddizione.
In realtà, nei paesi, nei territori non conta solo come sono ma come ci stai dentro tu. Per esempio, un conto è abitare nel Draghistan da povero in canna, e un conto è starci da ricco sfondato. Vi ricordate il prode Berlusca? Solo un esempio, perché di milionari qui ce ne sono parecchi altri, si dice, intorno ai 457.000 secondo un articolo del Sole che ci illumina tutti. E comunque, 457.000 persone sono solo l'1 per 100 della popolazione complessiva. Vuole dire che il 99 per cento della popolazione rimanente sta male o molto male. Il Draghistan è anche una piramide dove i pochi ricchi sono al vertice e gli altri faticano da molto a troppo. Tutto qui.
La ricchezza e la povertà sono frazioni di tutti i beni esistenti. Un vecchio detto dice che se il mondo fosse fatto d'oro, gli uomini si ammazzerebbero per una manciata di fango. In termini meno criptici, i beni reali sono acqua, cibo e materiali utilizzabili per l'energia che fa muovere sempre più il mondo moderno.
Stiamo andando verso un Draghistan che sarà sempre più tecnologico e digitalizzato con le nuove categorie che si trasformeranno e saranno l'esito di tale trasformazione. Tra poco, i ricchi saranno irraggiungibili perché la digitalizzazione già ora tiene lontani tanti di noi da una grande gamma di servizi e beni accessibili soltanto mediante l'applicazione di qualche programma informatico.
I vecchi, gli invalidi, i poveri si distingueranno non soltanto per l'assenza di denaro ma anche per l'accesso o meno al mondo tecnologico che stanno costruendo alla faccia nostra cioè sia che vogliamo sia che non vogliamo. Il tutto si traduce in una forma di controllo totale e di potere gestito sempre e comunque da una certa, piccola, frazione di potenti. Un vero Tecno-Draghistan. Il Draghistan del futuro.
Noi lo sappiamo, noi lo vediamo, e non possiamo farci niente. In fondo, chi comanda veramente fa quel che fa per aumentare il suo potere e non certo per farci godere una vita migliore, questo è il vero regolamento del Draghistan. Tutto iniziò quando una certa categoria di uomini comprese che poter gestire un fuoco acceso e quindi dare a ognuno un ramoscello incendiato per fare altri fuochi era una forma di potere. Da allora fu dato un valore a quel grande fuoco e un valore relativo e derivato ai ramoscelli incendiati.
Oggi viviamo allo stesso modo senza capirlo. Il Draghistan funziona così.
Allo stesso modo, io per limitazioni finanziarie, e non facendo parte dei fatidici 457.000 milionari, non posso giocare più agli ultimi giochi che pretenderebbero un computer evoluto per girare. Un notebook, ad esempio, del valore di circa 2000 euro. Ma io vivo con i miei risparmi, quindi i giochi evoluti vado a vederli giocare dal mio amico che pur non essendo ricco, si permette macchinone come la Play 5, e un desktop dal valore di 4000 euro. Io ho investito i miei pochi soldi in figli laureati all'università draghistana, lui in materiale informatico. Questione di scelte.
Come vedete, giochiamo tutti ma ognuno come può farlo. Io mi sono specializzato nei vecchi titoli e nei titoli gratuiti, a me accessibili. Degli altri ne parlo perché li vedo giocare, soprattutto da questo amico pieno di macchine potenti, ma io non posso farlo. Del resto, io vado a piedi o in autobus e questo amico gira in una macchina ibrida di buona cilindrata. Non è milionario ma come potete immaginare mi fa mangiare la polvere. Meno male che si tratta di un amico. Moltiplicate la mia situazione personale per tutto il Draghistan esistente e capirete come mai siamo ridotti così. Insomma, se siete poveri, ve ne farete una ragione. O no?