Vedevo giorni fa un interessante filmato sul viaggio di un blogger in Giamaica. In quel territorio esiste gente spirituale che cerca la sua definizione nella marijuana (cannabis). Questa erba gli cresce intorno, nelle campagne, nei boschi. La mangiano e la fumano, sono tossici naturali. Tra loro si consigliano come assumerla senza farsi del male. Non esiste reato in quel posto. Si chiama rastanesimo, una dottrina sociale e spirituale. Ve la consiglio? No di certo.
Qui da noi ci pensa l'Euda. Non conoscevo l 'esistenza di questa organizzazione prima dell'articolo letto su RomaToday. su come si drogano i romani.
L'Euda è una simpatica organizzazione di Madame Uèuè che ci studia o meglio studia come ci si droga in 128 città europee in collaborazione con l'Istituto di ricerche farmacologiche Mario Negri. Che bello che saggio, che sano. Cosa c'è di meglio che andare ad analizzare l'acqua dei fiumi, nei quali si rovesciano le fogne cittadine e guardare quante sostanze ci sono dentro? Evito di commentare il valore e il significato di ricerche come queste e resto nell'interrogativo inziale: drogarsi o non drogarsi?
L'Euda non ce lo spiega e il problema è tutto qui. I rasta cercano l'armonia in un mondo preda di Babilonia (il loro significato di Matrice, più o meno) riempiendosi di canne. Non li giudico, affari loro. A me la droga non piace, l'avrete capito. O meglio, mi piace solo la mia droga e volete sapere in cosa consiste? Più o meno in un piatto di bucatini conditi con salsa di pomodoro e un bicchiere di vino rosso. Mi è capitato di raggiungere l'estasi fisica con questo rimedio facile ed economico e ancora non oggetto di reato punibile.
Non sto scherzando: la buona cucina può produrre stati di estasi naturale che credo somigli a quella che provano in certe occasioni i frequentatori di palestre nel praticare il body building. Altri raggiungono stati di beatitudine tramite la sessualità ma come con le palestre non si tratta di pratiche a me vicine. Le donne che conosco io sono praticamente asessuate e se per loro va bene così mi devo rassegnare e adeguare. L'estasi di tipo sessuale necessariamente si raggiungono in due e il due è un numero talvolta impossibile da contare.
Nell'epoca di Only Fans, la gente non fa figli e ci stiamo estinguendo. Dopo la vecchiaia c'è la morte, lo sappiamo. Saremo vecchi, talvolta drogati ma senza discendenza. Forse perché Babilonia, come dicono i rasta, non la vogliamo lasciare a nessuno. Questo è il vero problema alla base del bisogno, vero o presunto, di cercare la propria definizione in uno stato emotivo di estasi artificiale.
Io ho cercato di fuggire da Babilonia, incarnato qui dal Draghistan, rifugiandomi in un mondo fatto di videogame e quindi non posso proprio parlare. Esiste un grado di nocività persino nei farmaci, figuriamoci in Doom 2 o il prossimo Half Life 3. Non me li prescrive nessuno e devo pure pagarmeli.
Siamo seri: non giudichiamo gli altri se ognuno di noi si cerca la droga adatta, che sia di tipo biochimico o psicologico, che differenza fa?
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