Non si sa. Intanto, il messaggio è questo: cari miei, Draghistan compreso, vi fornico i fondi per armarvi come soldatini, ma poi me li ridate con un piccolo interesse. Intanto, i soldi, dopo le armi, usciranno sempre dal Draghistan, sottratti allo stato sociale, alla sanità, alle pensioni.
Cornuti e armati lo saremo però, in attesa di unirci in un bel esercito comune che costa ancora di più in comunicazioni e logistica. Alla fin fine, tutte ste armi non faranno altro che rimpiazzare quelle regalate al guitto ucraino. E ovviamente le pagano le genti, specie quelle più povere che soffrono particolarmente quando si ripaga un prestito.
La solita storia: il Draghistan è inserito in una gabbia di matti veri, che dopo aver perso la guerra con il terribile Zar, per interposta Ucraina, ora deve rifarsi un po' di baionette. Ma la colpa non è dei pazzi europei, la colpa è di chi ancora li sta a sentire, come nel celebre La Clinica dei pazzi, di Totò.
Noi dovremmo lasciarli parlare, questi pazzi, e fare come un certo Nigel Farage: andarcene da questa clinica - manicomio chiamata Madame Uèuè. Sapete come si dice? Meglio soli che male accompagnati.
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