Qualcuno mi dice che il mio mal di schiena dipenda dalla postura adottata nel sedere davanti al pc mentre gioco. Forse hanno ragione ma il videogame è la mia vita e quindi senza di questo che campo a fare? Beh, resterebbero la pizza calda, le belle donne (a guardarle, beninteso), poi la natura con le sue dolcezze innate e persino qualche film decente ogni tanto su internet. Ora sto ascoltando Firenze, di Graziani, e devo dire che esiste anche la buona musica. Quanto mi manchi, caro Ivan!
Sapete cosa penso? Il mio mal di schiena dipende anche o forse soltanto dalla mia malinconia. Per esempio per tutti quelli che ho perso. Quelli che vivono nel passato e nel ricordo. La mia età mi costringe a considerare più i ricordi che la visione attuale. Non credo capiti solo a me. forse si muore per questo: la parte migliore ce l'abbiamo alle spalle e allora che si campa a fare nel futuro?
Bene, in quel libro si spiega anche la natura del Tempo e devo dire che ci ha preso. Il tempo è un dittatore.
Soffrire di malinconia nel Draghistan ,però, è un peccato che non si può compiere. Ci sono peccati divertenti e altri nocivi. Quando spiavo la domestica di mia nonna mentre si spogliava, era un peccato divertente oltre che un po' mascalzone. Smisi, da ragazzino, quando realizzai che si divertiva pure lei a farsi guardare.
Comunque, il mio survival horror qui nel Draghistan non ammette piagnistei come ogni survival che si rispetti. Qui si combatte contro mostri ,streghe, demoni e chi vota quei pagliacci crudeli che ci rovinano l'esistenza. Ma su questo vorrei tranquillizzare i benpensanti, i qualunquisti e persino i cuochi del neo foodporn. Quelli che mettono la panna nella carbonara insomma.
Voglio dire che smisi di votare perchè le cose andavano sempre peggio, qui nel Draghistan, e chiunque governasse scendevamo in ogni classifica possibile della graduatoria dei paesi nel mondo. E invece, smesso di votare, va sempre peggio in egual misura. Il che, inequivocabilmente, vuol dignificare che qualsiasi cosa decida di fare io, si va a scatafascio comunque. Consolante? Boh.
Per certi versi, mentre sopravvivo male e a stento qui nel Draghistan posso almeno consolarmi: non è colpa mia. Ricordatevelo, quando non ci sarò più a scrivere queste amenità e direte in coro: non era colpa sua.
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