Chi starà sopra il ponte e chi sotto? Questo terribile e vitale interrogativo scuote le anime dei poveri draghistani. Gente disoccupata o occupata molto distante dal Draghistan, che lavora fino allo sfinimento mentre i despoti regalano armi ai nazisti, che non ce la fa più a fare la spesa, a pagare le bollette e perdipiù gli tocca pure vedere le facce dei suoi aguzzini in bella posta in televisione ogni dì, tra poco sarà chiamate alle urne funerarie della democrazia a scegliere se vuole un ponte oppure no.
Un ponte sul nulla, un'opera ridicola e costosa, ma pur sempre un ponte. L'intera Calabria e l'intera Sicilia, province assolutamente fondamentali del Draghistan ma dove alle perpetue vessazioni del regime interno si uniscono le pretese di gente che spara (lo so che anche il regime spara, ma era per semplificare).
Sapete cosa c'è, le tentano tutte per riportarci alle urne funerarie. Oggi tocca al ponte, più tardi toccherà magari a faccende reali per esempio se vogliamo il pecorino o il parmigiano sui maccheroni al pomodoro. Il vero problema, non esaminato dalla magistratura con sufficiente attenzione ai conti pubblici, è che ci prendono per imbecilli patentati. Non sappiamo se questo sia un reato.
Sopravviviamo a stento in questo piccolo inferno locale chiamato Draghistan ma ci prendono per cretini veri, lampanti, categorizzati e timbrati. Non sono bastati i finti ribelli del Cinquestalle e neppure i cavalli e gli asini che c'erano dentro le stalle, a cinque a cinque. Tutti sbarcati dal Britannia. Uno sta diventando un asino a cavallo di un dromedario, per esempio. Ora riprovano con la vecchia contrapposizione destra e sinistra e tutte e due nelle nostre tasche.
Il problema è che questi, prima di sloggiare, da sopra o sotto i ponti, continueranno a vampirizzarci le gonadi, non c'è nulla da fare. Sono specializzati in queste operazioni e probabilmente non sanno fare altro. Un gioco di società interessante potrebbe essere che vince il montepremi chi trova un'ora di contribuzione da lavoro tra i massimi esponenti di questa cricca velenosa come la cicuta che continua a far danni senza sosta o remora possibile.
Tanti di quei danni che un ponte, o senza ponti proprio, non cambia un ben nulla. Potrebbe essere la loro forza. Stiamo talmente sotto i ponti che ce li togliessero, vedremmo il sole. Io cosa dovrei dirvi? Avete bisogno che vi dica io cosa fare e se farlo? Un povero videogamer che vive di niente nel nulla? Ma davvero? Devo mettervi io in bocca i vaffanculo in serie che dovreste dedicare a questi pagliacci crudeli? Ma no, dategli un bacino sul nasone rosso.
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